Stanziati 280 milioni di euro contro il dissesto idrogeologico
Il 21 febbraio la Cabina di regia per la ricostruzione post-sisma in Centro Italia ha approvato il piano di interventi da 280 milioni di euro per la messa in sicurezza dei territori a rischio idrogeologico.
Con questo stanziamento lo Stato si fa carico di finanziare la messa in sicurezza del territorio, insieme alla ricostruzione degli edifici pubblici e privati, attraverso un programma di interventi organico, in attuazione di una norma approvata a fine 2017 in Parlamento: la riforma della Protezione Civile.
Il commissario Paola De Micheli ha dichiarato: ”abbiamo approvato il primo piano di opere per la messa in sicurezza dei territori fragili sotto il profilo idraulico e soggetti a rischio idrogeologico. Sia gli interventi connessi direttamente al sisma, sia quelli previsti per rimuovere situazioni di rischio per gli edifici che verranno ricostruiti”.
Sono state prorogate diverse norme dello stato di emergenza. “Questo – ha spiegato Paolo Gentiloni – ha vari risvolti sia sul piano economico che nei rapporti di lavoro. Oltre che su interventi più mirati per la ricostruzione che resta una priorità nell’agenda di governo”.
Nello specifico sono stati prorogati di ulteriori 180 giorni gli stati di emergenza in Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo e sono stati stanziati 570 milioni di euro per consentire il completamento degli interventi di definitivo superamento delle crisi:
- 300 milioni a valere sul Fondo per le emergenze nazionali
- 270 sulla contabilità speciale del Commissario straordinario
Durante la riunione in cabina di regia è stata approvata anche l’ordinanza sulle sovrapposizioni dei danni derivanti dai terremoti del ’97 avvenuti nelle Marche e in Umbria, da quello del 2009 a L’Aquila, da quello di Marsciano in Umbria, e da quelli avvenuti nel 2016/2017.
“Prevarrà il concetto del danno preminente – ha continuato De Micheli – verificheremo se il danno di un edificio, pubblico o privato, sarà da attribuire ai terremoti del 2016 e 2017 o a quelli precedenti. Nel primo caso sarà l’attuale struttura commissariale a finanziare interamente la ricostruzione, nel secondo caso manderemo avanti l’iter già avviato”.