Sismabonus: tutto quello che c’è da sapere
Tra le molte novità previste dalla Legge di Bilancio 2018, in tema di edilizia riveste un posto di primo piano il Sismabomus, agevolazione prevista per chi intenda intraprendere lavori di adeguamento antisismico sugli edifici (anche istituti di edilizia popolare): da quest’anno, potrà essere associato anche ai lavori di efficientamento energetico.
Per chi usufruirà dell’agevolazione la detrazione sarà sulle spese sostenute per l’adozione di misure antisismiche che migliorino la classe di rischio degli immobili in zona sismica ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e in zone a minor rischio (zona sismica 3).
Possono fruirne sia i soggetti passivi Irpef che i soggetti passivi Ires, fino al 31 dicembre 2021 e sono compresi gli interventi realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo o per attività produttive.
Come si calcola la detrazione?
L’ ammontare massimo è di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno; la detrazione va ripartita in cinque quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui sono state sostenute le spese.
Quando gli interventi sono condominiali, il massimale di 96.000 euro va moltiplicato per il numero delle unità immobiliari. Nelle zone sismiche 1, 2 e 3, per gli interventi sulle parti comuni che comportano anche un efficientamento energetico, il massimale si eleva a 136mila euro (96mila euro per sismabonus “tradizionale”, e 40mila euro per l’ecobonus), moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. La detrazione sarà in questo caso ripartita in dieci quote annuali.
La detrazione in generale è così ripartita:
– 50% di detrazione, nel caso in cui l’intervento non migliori la classe sismica
– 70% di detrazione, se la realizzazione degli interventi produce una riduzione del rischio sismico, con il passaggio a una classe di rischio inferiore
– 80% di detrazione, per gli interventi che permettono il passaggio a due classi di rischio inferiori
– 75% di detrazione per i condomini che passano a una classe di rischio inferiore
– 85% di detrazione per condomini che passano a due classi di rischio inferiori
Il miglioramento antisismico si calcola sulla base delle Linee guida per la classificazione sismica degli edifici (DM 28 febbraio 2017): gli edifici sono classificati secondo 8 Classi di Rischio Sismico che vanno da A a G. Le linee guida tengono conto sia della sicurezza che degli aspetti economici e spiegano come individuare la Classe dell’edificio.