Sismabonus: le novità introdotte dal Decreto Crescita
Il Decreto Crescita ha introdotto diverse novità in materia di sismabonus, che l’Agenzia delle Entrate ha raccolto in una guida aggiornata. Il testo completo è consultabile a questo link.
Vediamo insieme le nuove disposizioni.
L’agevolazione per l’acquisto di case antisismiche è stata ora estesa anche alle zone a rischio sismico 2 e 3, superando la previsione originaria che invece limitava il bonus solo agli interventi effettuati su case in zona a rischio sismico 1.
La detrazione inoltre, a scelta del contribuente, può essere sostituita da uno sconto immediato di pari ammontare sul corrispettivo da liquidare al fornitore che ha effettuato gli interventi di adeguamento antisismico. Al fornitore il rimborso verrà corrisposto sotto forma di credito d’imposta su 5 quote annuali. Il credito è cedibile a terzi.
Gli interventi oggetto dell’agevolazione sono quelli effettuati sia su immobili di tipo abitativo sia su quelli destinati ad attività produttiva. Anche le spese di classificazione e verifica sismica sono detraibili.
L’agevolazione spetta nella misura del 50% della spesa effettuata, calcolata su un massimo di 96mila euro per ogni immobile per ogni anno. La detrazione va poi suddivisa in 5 quote annuali. La misura di detrazione è elevata al 70% quando gli interventi comportano una diminuzione di rischio tale da determinare il passaggio a una classe di rischio inferiore; nel caso il passaggio sia di due classi di rischio, la percentuale arriva all’80%.
Gli interventi effettuati su parti condominiali determinano detrazioni più importanti: 75% se c’è il passaggio ad una classe di rischio inferiore, 85% se il passaggio è di due classi di rischio.
In questo caso l’importo di 96mila euro va moltiplicato per le unità immobiliari di ogni edificio.