Rigenerazione Urbana, tutto quello che c’è da sapere sulle nuove norme
Rigenerazione urbana, in arrivo un nuovo fondo di 500 milioni di euro legato a nuovi progetti, studi di fattibilità e lavori di pubblico interesse.
Il ddl messo in discussione il 21/10/2020 prevede un rilancio delle aree urbane, e un riuso delle aree già urbanizzate, il contenimento dell’utilizzo del suolo e la riduzione dei consumi.
Il tutto contenuto all’interno di un Piano Nazionale di Rigenerazione Urbana che dovrà essere gestito e programmato dai Comuni, che avranno la facoltà di elaborare un piano di rigenerazione urbana comunale.
Qualora i comuni non abbiano a disposizione il budget necessario a tentare il processo di rigenerazione, allora potranno richiedere di partecipare ad un concorso di idee o concorso di progettazione.
I concorsi vengono articolati nel seguente modo :
- Livello: idee e progetti
- Livello: elaborazione del progetto
Chi vincerà il primo livello, quindi presentando l’idea progettuale più interessante potrà presentare la modalità operativa secondo cui elaborare il progetto. A costui sarà corrisposto un premio pari alle prestazioni richieste dal bando.
Il fondo di 500 milioni previsto avrà corso fino al 2039 e sarà anche a disposizione delle Regioni che vogliono partecipare a progetti di rigenerazione urbana.
Tali risorse economiche saranno finalizzate a:
- Rimborso spese di progettazione per realizzazione opere di rogenerazione previsit nei piani urbani comunali
- Finanziamento studi di fattibilità per progetti legati ad interventi di rigenerazione urbana
- Finanziamento opere ed interventi per servizi pubblici atti allo scopo di rigenerazione urbana
- Finanziamento per le spese legate alla demolizione di operee incongrue al programma di rigenerazione
- Finanziamento ristrutturazione del patrimonio immobiliare pubblico
Al fine di adottare il programma di rigenerazione le Regioni dovranno lavorare sul recupero e riconteggio delle volumetrie dei beni pubblici, dovranno censirli e ricollocarli.
Ai comuni invece spetterà individuare gli ambiti urbani sui quali poter attuare un progetto di rigenerazione.
Deroghe previste e semplificazioni amministrative
Il ddl sulla rigenerazione prevede deroghe per altezze massime consentite dal DM 1444/1968 di gruppi di edifici interessati dal programma, altresì saranno consentite deroghe a distanze minime previste nel caso di gruppi di edifici che rientrano in progetto privilegiato.
Chi controllerà il lavoro?
E’ stato istituito un organo che sarà rappresentato da alcuni membri del Ministero dell’ambiente, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministero dei beni e attività culturali, del Ministero dell’economia e finanza e delle Regioni e Province autonome.