Pubblicata la nuova norma 10200:2018
Di Ing. Angela Mastrandrea – Responsabile Scientifico
Lo scorso 11 ottobre è stata pubblicata la nuova versione della norma UNI 10200 relativa ai criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva e di acqua calda sanitaria per gli edifici dotati di impianto centralizzato. La Norma comprende edifici provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.
La precedente versione del 2015 ha subito negli anni diverse critiche, osservazioni e inviti alla revisione. I dubbi riguardavano soprattutto la ripartizione delle spese relative ai consumi involontari. La norma ha dovuto inoltre confrontarsi con disposizioni legislative e regolamenti intercorsi nel frattempo: dai decreti di recepimento della Direttiva europea sull’efficienza energetica, ai regolamenti condominiali, dai dettami della normazione alle disposizioni del Codice Civile.
È stata avviata così una fase di inchiesta pubblica che ha portato la CT271, la Commissione Tecnica “Contabilizzazione del Calore”, a revisionare e riscrivere la norma UNI 10200, focalizzando gli interventi correttivi proprio sui criteri di calcolo e sulla ripartizione delle spese.
Ricordiamo che a giugno 2017 è scaduto l’obbligo per l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione dei consumi individuali per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, nei condomini dotati di impianto centralizzato (Decreto Milleproroghe). A quella data erano anche fissate le metodologie di calcolo e ripartizione delle spese, così come indicato dal D.Lgs. 102/2014, modificato e integrato successivamente dal D.Lgs. 141/2016 e dal D.L. 244/2016.
Tra i principali aggiornamenti, individuati dal CTI, comitato termotecnico italiano, è bene citare:
- la razionalizzazione e l’ottimizzazione dell’intera procedura di calcolo di ripartizione;
- la ripartizione delle spese anche nel caso di climatizzazione estiva o raffrescamento;
- l’introduzione di una metodologia per la ripartizione delle spese per gli edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria;
- una descrizione approfondita delle condizioni di utilizzo dei ripartitori di calore nel rispetto della UNI EN 834;
- la presenza di indicazioni specifiche in merito alla procedura di calcolo di ripartizione per casi particolari, come ad esempio le tubazioni correnti nelle unità immobiliari, o particolari configurazioni impiantistiche, come condomini articolati in più fabbricati;
- la creazione di una gerarchia a 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti nel rispetto delle UNI EN 442-2 e UNI EN 834;
- l’introduzione delle modalità di valutazione per i fabbisogni dell’edificio e della singola unità immobiliare e per le perdite di distribuzione (Appendice D).