Partite Iva in edilizia, il Min.Lavoro spiega come smascherare quelle falsi
Per monitorare l’utilizzo delle false Partite Iva in edilizia il Ministero del Lavoro ha emanato la circolare 16/2008 con cui fornisce le indicazioni utili a fare un distinguo tra chi svolge effettivamente un lavoro autonomo e chi, al contrario, dovrebbe essere inquadrato con un rapporto di lavoro dipendente.
A detta del Ministero, la verifica può essere fatta sul possesso o sulla disponibilità di macchine e attrezzature, come ponteggi, macchine edili ed escavatori, che provi non solo la capacità organizzativa e la possibilità di realizzare le opere in autonomia, ma anche che i macchinari costituiscono un investimento da parte del lavoratore autonomo.
Al contrario, non possono provare l’autonomia del lavoro attrezzature di minore valore come funi, martelli o carriole.
La circolare considera autonome tutte le lavorazioni che avvengono nella fase di completamento dell’opera edile, come i lavori idraulici ed elettrici, i decori, la posa in opera dei rivestimenti, mentre sono quasi sicuramente da regolarizzare con un contratto da dipendente i lavori effettuati durante la realizzazione di opere strutturali del manufatto.
Dopo aver accertato la presenza di una falsa Partita Iva, gli ispettori del Ministero devono verificare anche le violazioni contributive e gli illeciti nell’ambito della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.