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Amministratori e obbligo di formazione: conto alla rovescia per la scadenza del 9 ottobre

Il completamento dei corsi di formazione annuale degli amministratori di condominio, può compromettere le sorti dell’incarico?

L’allarme dei geologi dopo Ischia

Dopo il sisma di Ischia, i Geologi chiedono urgenti misure di prevenzione

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Alcune novità delle nuove NTC 2018

Torniamo a parlare delle nuove norme tecniche per le costruzioni, che sono pienamente in vigore dal 22 marzo 2018…

Albi tecnici: novità per l'iscrizione

Albi tecnici: novità per l’iscrizione.

Consiglio Universitario Nazionale, con parere del 7 aprile 2017, ha chiarito che l’accesso agli albi professionali per i laureati triennali deve essere aperto anche per coloro che sono in possesso di un percorso di studio quinquennale, specialistico o conseguito con il vecchio ordinamento. Il recente parere va ad invertire la tesi espressa lo scorso anno dal ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca che aveva escluso che i laureati magistrali potessero iscriversi in uno degli albi che già consentivano l’accesso ai laureati triennali, ovvero l‘albo degli agrotecnici ed agrotecnici laureati, dei geometri, dei periti agrari e dei periti industriali.

Ribaltata, dunque, la decisione del MIUR di escludere i laureati magistrali dalla possibilità di accesso agli esami di stato per l’iscrizione agli albi che già iscrivevano i laureati triennali. Scelta che aveva portato a richieste di chiarimento sempre più pressanti da parte delle categorie interessate e che aveva indotto il Consiglio Nazionale degli Agrotecnici ad appellarsi alla giustizia amministrativa con successo, anche se ad esami abilitanti già conclusi. Tale vicenda ha però avuto l’effetto di suggerire al Ministero di richiedere un intervento del Consiglio Universitario Nazionale in via preventiva, per scongiurare il proliferare di ricorsi. Dal CUN è arrivata conferma del fatto che i laureati con cinque anni di studio non devono aver minori possibilità professionali rispetto ai laureati triennali.

Iscro

Al via Iscro l’ammortizzatore sociale per i professionisti in crisi post covid

Nasce l’Iscro il nuovo ammortizzatore social per i liberi professionisti che vedranno Contributi  scontati se si ha perso almeno un terzo del fatturato a causa del terribile anno pandemico trascorso.

Eccezione anche ai professionisti iscritti a casse private che potrebbero non solo accedere al fono da 1 miliardo di Euro ma anche all’Iscro.

 

La legge di bilancio del 2021 ha infatti instituito il fondo  per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti.

Questo fondo è risultato necessario a causa dei problemi subiti dai professionisti in termini di revenue e fatturato durante le fasi di lockdown del Covid e nella attuale situazione di incertezza.

Eccezionalmente sarà prevista una cifra non ancora quantificata anche per i liberi professionisti iscritti alle Casse della previdenza privata.

Chi potrà ottenere questo sconto?

Potranno usufruire dello sconto sulle imposte, tutti quei professionisti che non hanno percepito più di 50.000 euro di reddito complessivo durante il 2019 e che hanno subito un calo confermato del 33% del fatturato rispetto al 2019.

Vengono esclusi da questo esonero tutti i premi dovuti all’Istituto Nazione per Assicurazione contro gli infortuni.

Inoltre è previso che entro febbraio 2021 il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali definirà i termini di concessione dell’esonero o sconto del tributo a tutti i professionisti iscritti agli enti gestori di forme di previdenza e assistenza e relativi criteri di ripartizione.

La ministra Catalfo ha poi annunciato una serie di azioni che verranno fatte verso le p.iva ordiniste o meno. E’ possibile infatti che le partite iva ordiniste vengano iscritte nel macro gruppo di partite iva che potrà partecipare, come previsto dalla nuova legge di bilancio, all’ISCRO.

Iscro è la nuova indennità straordinaria di continuità reddituale introdotta quest’anno e che prevede di supportare le partite iva per gli anni 2021/2023.

La ministro ha scritto in una nota su Facebook:

” per le partite IVA è stato introdotto, in via sperimentale per il triennio 2021/2023, un ammortizzatore sociale che sarà erogato dall’INPS in linea con la proposta redatta dalla commissione di esperti da me nominata per la riforma degli ammortizzatori sociali, sede nella quale intendo allargare questa misura a tutti i lavoratori autonomi e professionisti, ordinisti e non

Assolutamente d’accordo e felici di questa soluzione adottata Cna Professioni, Confassociazioni, Confcommercio Professioni e Confprofessioni. Si tratta di un cambio epocale nella gestione delle indennità e degli ammortizzatori sociali che tiene in conto anche delle libere professioni.

Aggiornamento UNI/TS 11300-2:2019

ll 7 febbraio 2019 è stata pubblicata la nuova UNI/TS 11300-2:2019 che sostituisce la precedente versione dell’ottobre 2014.

aggiornamento vdocumento valutazione rischi

Aggiornamento del Documento valutazione rischi post Covid19

Aggiornamento del documento di validazione rischi post Covid 19, un aggiornamento necessario data la situazione nazionale.

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Aggiornamenti antincendio: fuori norma due professionisti su tre

Chi non è in regola verrà cancellato dall’elenco dei Vigili del Fuoco

Cinque anni dopo il riferimento ministeriale (del 2011) che richiedeva appositi aggiornamenti antincendio per determinate categorie di professionisti – ingegneri, architetti, geometri, agrotecnici, chimici, agronomi forestali e periti agrari – quasi due terzi di coloro che avevano l’obbligo di adempiere all’aggiornamento non lo hanno assolto: la percentuale complessiva arriva infatti al 63,6%, come ha evidenziato nei giorni scorsi il Gruppo di lavoro Sicurezza del Consiglio Nazionale Ingegneri a seguito dei risultati di una specifica indagine. Di più: praticamente la metà dei professionisti non in regola (il 49,5%) non ha frequentato neanche un’ora di aggiornamento. E solo il 36% dei professionisti (poco più di 32 mila in tutta Italia) resta regolarmente iscritto negli elenchi. I più “bravi”, per la cronaca, sono gli ingegneri (il 62%) e i periti industriali.

Si trattava, in pratica, di 40 ore di aggiornamento obbligatorio: ora, dopo le segnalazioni del sistema informatico dei Vigili del Fuoco che indicano i professionisti non in regola, saranno i singoli Consigli degli Ordini provinciali, – dopo le necessarie verifiche – a confermare la sospensione del professionista per mancato aggiornamento (con susseguente cancellazione dei nominativi dagli elenchi dei Vigili del Fuoco).

Agenti e rappresentanti di commercio da Gennaio 2015 abilitati da Beta Formazione

Dopo la prima del 21 luglio 2014, giunge alla sua quarta sessione l’esame del 26 gennaio 2015 (prossima sessione aprile 2015)presso le aule di Beta Formazione, che abilita gli Agenti e i Rappresentati di Commercio. L’attestato rilasciato da Beta Formazione, consente dunque l’iscrizione al Registro imprese (S.C.I.A.) della Camera di Commercio in tutte le province di Italia.
I discenti, provenienti da tutta Italia, hanno frequentato le 130 ore di corso obbligatorie in modalità e-learning: ciò ha consentito loro di gestire il tempo di fruizione delle lezioni senza allontanarsi dalla città e continuando a svolgere la propria attività lavorativa.
La professione di Agente e Rappresentante di Commercio, rappresenta un’ottima opportunità per chi desidera un’occupazione che gli consenta di lavorare in modo autonomo e al tempo stesso è una risorsa importante per le aziende: poiché egli si assume anche parte del rischio d’impresa ma con il costo di gestione in proporzione al fatturato.
E’ un altro traguardo per Beta Formazione, che grazie all’inserimento di questo nuovo percorso formativo, promuove questa figura professionale in crescita: soprattutto perché può operare con o senza diritto di esclusiva in relazione all’area di competenza e per conto di più imprenditori.

Se vuoi ulteriori informazioni su come diventare agente di commercio clicca qui

Valtancoli Stefania

AE: il bonus energetico è cumulabile

AE: il bonus energetico è cumulabile

La detrazione si può sommare alla “detrazione per immobile ristrutturato”

L’Agenzia delle Entrate ha spiegato in una nota che è possibile sommare i due incentivi: il bonus energetico e la detrazione per immobile ristrutturato.
Seguendo questa indicazione sarà quindi possibile per l’acquisto di case in classe energetica A o B, direttamente dalle imprese di costruzione o di ristrutturazione, usufruire della detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata. Questo significa che se si potrà recuperare circa il 2% del costo totale della abitazione. Ad esempio per una abitazione da 400 mila euro se ne potranno recuperare 8 mila.

Inoltre se l’abitazione è ad alta efficienza energetica si potrà sommare a questa somma la detrazione del 50% dell’Iva calcolata sull’intero acquisto di fabbricati a uso abitativo ristrutturati su una spesa massima di 96.000 euro.