Asili e materne: stanziati 209 milioni

Come previsto dalla Buona Scuola e ratificato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni, saranno stanziati 209 milioni per asili e materne.

Arte obbligatoria negli uffici pubblici

Arte obbligatoria negli uffici pubblici

Dopo la costruzione gli uffici vanno abbelliti per legge.

Gli edifici pubblici dovranno prevedere al loro interno “abbellimenti artistici”. La Legge esisteva già, era la 717 del 29/07/1949 e prevedeva l’obbligo di destinare una quota delle spese del progetto per l’esecuzione di nuove costruzioni di edifici pubblici all’abbellimento degli stessi mediante opere d’arte. Per l’applicazione di tale Legge sono state approvate delle Linee guida con il D. Min. Infrastrutture e Trasp. 23/03/2006, n. 24924. Il più recente aggiornamento però è quello del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasp. Del 15/05/2017.
Quest’ultima dispone che le amministrazioni dello Stato, anche con ordinamento autonomo, nonché le regioni, le provincie, i comuni e tutti gli altri enti pubblici, che provvedano all’esecuzione di nuove costruzioni di edifici pubblici devono destinare all’abbellimento di essi, mediante opere d’arte, una quota della spesa totale prevista nel progetto variabile tra lo 0,5% e il 2%,da calcolarsi in modo inversamente proporzionale all’importo complessivo del progetto.
Sotto il profilo soggettivo, il decreto interpretativo precisa che anche gli organismi di diritto pubblico sono tenuti all’applicazione della legge in esame.

Arrivano gli indici di affidabilità fiscale

Arrivano gli indici di affidabilità fiscale

I professionisti sotto la lente del fisco

Tra i vari provvedimenti contenuti nella “Manovrina” del Governo vengono abbandonati i contestati “studi di settore” che prevedevano dei range di credibilità per le dichiarazioni dei redditi dei professionisti. Questi indici però erano spesso sballati rispetto alla realtà perché non prendevano in considerazione le molte varianti ed eccezioni che si presentano nel settore.
I nuovi criteri prenderanno in considerazione le passate dichiarazioni che saranno congiunti con i dati posseduti dall’Inps e dall’Ispettorato del Lavoro riguardo a debiti o irregolarità compiute in passato.
La nuova regolamentazione potrebbe entrare in vigore già dall’anno prossimo.
Per i contribuenti “virtuosi” saranno applicate agevolazioni come l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti per un importo non superiore a 50mila euro annui relativamente all’Iva e per un importo non superiore a 20mila euro annui relativamente alle imposte dirette e all’Irap; l’esonero dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi Iva per un importo non superiore a 50mila euro annui; l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative; l’esclusione degli accertamenti basati sulle presunzioni semplici previste dal Dpr 600/1973 e dal Dpr 633/1972; l’anticipazione di almeno un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento del comparto delle imposte dirette e per l’Iva e l’esclusione della determinazione sintetica del reddito complessivo a condizione che il reddito complessivo accertabile non ecceda di due terzi il reddito dichiarato.

I professionisti e le aziende avranno una pagella in cui ci sarà un voto sulla propria affidabilità fiscale che va da 1 a 10.

Architetti per salvare il valore legale della laurea

Intervenire sulla qualità della formazione e non sul valore del titolo. Questa la soluzione proposta dal Cnappc contro l’abolizione del valore legale della laurea contenuta nella riforma delle professioni. In una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, il presidente del Cnappc Leopoldo Freyrie ha affermato che l’accesso sulle professioni deve essere basato solo sul merito. È quindi  necessario un percorso virtuoso basato su università, tirocinio ed esame di stato.

Per il presidente del Cnappc, le lauree conseguite in diversi non si equivalgono. Lo Stato dovrebbe quindi intervenire a garanzia dell’equipollenza dei titoli su tutto il territorio nazionale.

Da ultimo, il presidente Freyrie ha ricordato che il primo passo per il miglioramento del sistema delle professioni dovrebbe incentrarsi sulla qualità degli insegnamenti. Solo in un secondo momento si potrebbe pensare di cambiare le regole dei concorsi.

Architetti: Formazione obbligatoria continua


La migliore formazione obbligatoria architetti online

Il Consiglio Nazionale per Architetti ha dato il via, ogni tre anni, alla formazione obbligatoria architetti a partire da Gennaio 2014: nel primo triennio si devono accumulare 60 crediti formativi, di cui 4 devono essere ottenuti in Deontologia ogni anno, Istituto Previdenziale, Compensi Professionali.
Il Cnappc (Consiglio Nazionale di Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) considera validi quei corsi di formazione online, attraverso cui si ottengono i crediti formativi richiesti. Tutti i partecipanti ai corsi online vedranno pubblicato il loro curriculum, con i relativi crediti, nella piattaforma del Cnappc. L’iscrizione ai corsi online di formazione continua per architetti permette di poter continuare a svolgere il proprio lavoro senza interruzioni, di seguire quindi i corsi da casa scegliendo gli orari a seconda delle proprie esigenze.

Il Cnappc ovviamente ha il compito di valutare quali corsi online siano accreditati per la formazione obbligatoria architetti, così da garantire la massima professionalità ed autenticità. Ma quali sono vantaggi per chi segue i corsi online? Chi esercita la professione non sempre ha tempo a disposizione necessario per i corsi di aggiornamento, così la scelta dell’e-learning permette a tutti di rivedersi i corsi, in qualsiasi momento, per apprendere al meglio le nozioni spiegate.

I corsi online che forniscono crediti per la formazione obbligatoria architetti sono tutti validati dal Cnappc e molti di questi riguardano tematiche fondamentali e attuali per l’aggiornamento professionale e per la carriera degli architetti come le energie rinnovabili per un’architettura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.Per questo sono tanti i professionisti che decidono di affidarsi ai corsi online per la formazione obbligatoria architetti per sfruttare le tecnologie moderne di apprendimento come i corsi, gli eventi, i convegni in streaming da seguire da casa o dal proprio studio senza dover rinunciare ai propri impegni lavorativi, risparmiando così tempo e denaro! Ci sono molte novità in arrivo, intanto la creazione di corsi che arrivano ad offrire fino a 10 crediti ciascuno, così come ve ne saranno altri a costo zero. Molti esperti dicono che tutte le risorse messe a disposizione per la formazione obbligatoria per architetti rappresentano uno spiraglio di opportunità lavorative future davvero interessanti.

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Architetti e Ingegneri attenzione, chi non si aggiorna rischia la sospensione dall’albo

A due mesi dalla fine del primo triennio di formazione professionale obbligatorio, il Consiglio nazionale degli Architetti rende note le sanzioni previste per chi non completa l’iter formativo

Mancano due mesi alla conclusione del primo triennio di formazione obbligatoria per tutti i professionisti iscritti agli albi professionali. E c’è la corsa, da parte di chi è rimasto indietro, a mettere insieme i 60 crediti formativi professionali previsti dalla legge. Pena? Non tutti gli ordini hanno ufficialmente detto cosa succede a chi non completerà il triennio formativo.
Il Consiglio nazionale degli Architetti ha, invece, già fatto sapere quali saranno le conseguenze per gli inadempienti: si andrà, in sintesi, dalla censura, nel caso di una mancata acquisizione dei crediti professionali fino al 20%, alla sospensione dall’Ordine Professionale, nel caso di una mancata acquisizione di crediti superiore al 20%, da calcolarsi nella misura di un giorno di sospensione per ogni credito formativo mancante. E non sembri una “punizione” da poco, anche se i giorni di sospensione dovessero essere pochi: la sospensione dall’Albo ha conseguenze anche dal punto di vista previdenziale. Inarcassa, in una nota ufficiale, specifica infatti che “l’iscrizione a Inarcassa è obbligatoria per tutti gli Ingegneri e gli Architetti che esercitano la libera professione con carattere di continuità. La sospensione dall’Albo impedisce di fatto l’esercizio della professione e fa perdere, seppur temporaneamente, uno dei requisiti di iscrivibilità a Inarcassa. Pertanto il professionista viene cancellato da Inarcassa dal giorno della sospensione, per tutto il periodo determinato dall’organo consiliare dell’Ordine” conclude la nota.

Nell’ambito della formazione continua il Consiglio Nazionale degli Architetti ha introdotto alcune modifiche al regolamento per l’aggiornamento e sviluppo professionale continuo, che saranno applicate dal 1° gennaio 2017 previo parere favorevole del Ministro della Giustizia. Quali sono queste modifiche? L’obbligo del recupero nel triennio successivo dei crediti non acquisiti nel triennio di riferimento; la conferma del limite minimo dei 60 crediti formativi e la verifica dell’adempimento dell’obbligo su base triennale per i prossimi trienni; la possibilità di esonerare l’iscritto dallo svolgimento dell’attività di aggiornamento, nei casi previsti dalle linee guida (maternità, malattia, infortunio ecc).

Approvato Equo Compenso per professionisti

La norma sull’Equo Compenso è stata ratificata dal parlamento assieme al Decreto Fiscale. Il diritto all’equo compenso vale per tutti i professionisti.

Approvata la riforma del lavoro, nuove regole per le Partite iva

 

E’ legge la riforma del lavoro ideata dal Ministro Fornero. Il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il 18 luglio. Come già emerso nei giorni scorsi, è stata confermata la lotta alle Partite Iva fasulle, ma con modalità ammorbidite rispetto alle previsioni iniziali. Dovranno essere assunti i lavoratori che collaborano con l’azienda per  un periodo superiore agli otto mesi annui, che hanno a disposizione una postazione di lavoro fissa e che guadagnano più dell’80% dei compensi complessivi percepiti durante l’anno. Sono invece considerate vere partite iva le prestazioni di soggetti con alte competenze teoriche e tecniche, che fatturano non meno di 18 mila euro annui o che per esercitare la propria professione devono essere iscritti ad un albo professionale. In generale la nuova legge prevede il contratto a tempo determinato come forma contrattuale prevalente, lasciando però spazio anche alle collaborazioni occasionali. Dal 2017, inoltre, la cassa integrazione straordinaria e le indennità di mobilità saranno sostituite dall’Aspi, assicurazione sociale per l’impiego.

 

Appalti, termini più lunghi se il bando viene modificato

Nelle gare d’appalto, in presenza di modifiche sostanziali al bando, vanno riaperti i termini, concedendo 52 giorni aggiuntivi in caso di procedure aperte, 37 giorni per le procedure ristrette, 20 giorni per le procedure negoziate e 80 giorni se il contratto ha anche per oggetto la progettazione esecutiva. Lo ha affermato l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, che si è pronunciata sul caso di un’azienda che ha accusato la Stazione Appaltante di violare il principio di massima partecipazione avendo pubblicato sul proprio sito una rettifica del bando di gara. Dato che erano indicate due diverse date come termine per la presentazione delle offerte, la SA aveva rettificato l’errore indicando come scadenza la data più vicina. Secondo l’Authority, vista la natura sostanziale delle modifiche, la S.A. avrebbe dovuto riaprire i termini di ricezione delle offerte, garantendo ai concorrenti giorni aggiuntivi dalla pubblicazione della rettifica.

Appalti: regole uniformi sul territorio senza deroghe delle Regioni

appaltiLe regole degli appalti non possono derogare alla normativa nazionale per rifarsi a disposizioni regionali o provinciali. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza 74/2012, con cui è stata dichiarata illegittima una legge della Provincia Autonoma di Trento che rinviava a un regolamento provinciale la determinazione delle modalità di stipula dei contratti di appalto.

Come già affermato l’anno scorso, la Corte Costituzionale ha ribadito che il legislatore provinciale deve rispettare i principi dell’ordinamento statale, che comprende anche i rapporti privatistici.
Alla luce di queste considerazioni, inoltre, le norme che regolano le diverse fasi degli appalti devono essere uniformi su tutto il territorio nazionale.
Nel caso specifico analizzato, la Consulta ha affermato che una norma locale non può regolare il rapporto di negoziazione tra Stazione Appaltante e appaltatore dal momento che si tratta di una materia di esclusiva competenza dello Stato.