Edilizia scolastica, pronti nuovi mutui BEI

Edilizia scolastica, pronti nuovi mutui BEI.

Nel 2016 sono stati conclusi 721 lavori su 1215; ora sono pronti 238 milioni per finanziare 293 interventi.

293 interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle scuole da finanziare con 238 milioni di euro: è quanto prevede il decreto firmato nei giorni scorsi dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. Queste risorse rientrano nell’ambito del piano dei mutui BEI, i prestiti agevolati per l’edilizia scolastica finanziati con fondi della Banca europea degli Investimenti. In pratica si tratta di mutui contratti dalle Regioni per conto dello Stato che si impegna a coprire le rate di ammortamento. Questi 238 milioni vanno a sommarsi ai 905 messi in campo nel 2015, che hanno permesso di finanziare 1.215 interventi, di cui 721 già conclusi. Con le economie di spesa relative al finanziamento del 2015 (200 milioni di euro) sono stati autorizzati a fine 2016 altri 300 interventi che partiranno entro l’estate. Il decreto dovrà essere ora siglato dai ministri dell’Economia e delle Infrastrutture.

Lo scorso 6 aprile il MIUR e la Struttura di missione per l’edilizia scolastica di Palazzo Chigi hanno presentato alla BEI il nuovo sistema di monitoraggio e rendicontazione degli interventi di edilizia, ritenuto dalla Bei la migliore buona pratica a livello europeo in materia di edilizia scolastica, messo a punto per tenere sotto controllo in modo costante l’andamento dei cantieri e della spesa.

Edilizia residenziale: aumenta l’indice del costo di costruzione

Aumenta l’indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale. La rilevazione effettuata a fine 2011 mostra un aumento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e del 3,7% rispetto all’anno precedente.

A pesare sugli aumenti è in primo luogo il prezzo dei materiali da costruzione e della manodopera, ma anche i trasporti e i noli necessari alla realizzazione.

Lo studio, condotto dall’Istat, ha preso come base di riferimento l’anno 2005. Ciò ha reso necessaria l’operazione di cambio base, a causa della quale l’indice non è stato comunicato per tutto il 2009.

Per calcolare le variazioni congiunturali e tendenziali si deve inoltre ricorrere ad appositi coefficienti, pari a 1,186, che consentono di raccordare gli indici su base diverse.

Edilizia, la ripresa passa attraverso l’efficienza energetica

Un impegno perché tutti gli Stati Europei mantengano gli incentivi per l’edilizia sostenibile. È la richiesta del vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Industria, Antonio Tajani, per risolvere la situazione di crisi del settore edile e immobiliare che ha visto un calo delle commesse e delle compravendite.

Secondo Tajani, però, in questo contesto la direttiva 2010/31/Ue, che prevede la realizzazione di edifici ad alta efficienza energetica, rappresenta un notevole spiraglio di luce e un’opportunità per il settore.

La strategia proposta da Tajani per stimolare la ripresa del settore si basa su diversi capisaldi. Innanzitutto mira a favorire gli investimenti facilitando l’accesso al credito, ad aumentare i fondi strutturali. Tra le idee spicca inoltre l’incremento di finanziamenti europei a favore della ricerca per promuovere materiali e tecniche più efficienti.

Nel nuovo sistema delle costruzioni si pensa inoltre ad un maggiore accesso delle Pmi nei processi produttivi e alla standardizzazione dei requisiti e della metodologia per valutare l’efficienza energetica degli edifici.

Edilizia in ripresa dal 2013, le previsioni dell’Ance

ediliziaNel 2013 gli investimenti in edilizia dovrebbero arrestare la loro caduta. Questo lo scenario prospettato dall’osservatorio congiunturale dell’Ance per il prossimo anno, in cui dovrebbero dispiegarsi gli effetti delle misure contenute nel decreto per lo sviluppo. L’innalzamento delle detrazioni IRPEF per gli interventi di ristrutturazione edilizia da 36% a 50%, il prolungamento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, il ripristino dell’IVA per cessioni e locazioni di nuove costruzioni e il piano città dovrebbero fungere da leva per far ripartire il sistema con investimenti stimati in 1,5 miliardi per il 2013.

Per amplificare gli effetti delle misure, l’Ance ritiene che sia necessario anche eliminare l’applicazione dell’Imu agli immobili invenduti, rafforzare i bonus sulla riqualificazione energetica e alleggerire il carico fiscale sulle compravendite immobiliari.

 

Edilizia e equiparazione titoli di studio, dal Cni il punto sulle semplificazioni

Dal CNI, Consiglio nazionale degli ingegneri, il punto della situazioni sulla Legge per le semplificazioni. È in vigore l’equipollenza dei titoli di studio in base alla quale nei casi in cui non sia intervenuta una disciplina di livello comunitario, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica, sentito il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, provvede all’equiparazione dei titoli di studio e professionali. Con una analoga procedura si stabilisce l’equivalenza tra titoli accademici e di servizio utili per l’ammissione a concorsi o per eventuali nomine.
Tra le altre semplificazioni ricordiamo quelle in materia edilizia, con l’ulteriore snellimento della Scia, l’alleggerimento delle procedure di autorizzazione ambientale e la dichiarazione unica di conformità degli impianti.

Edilizia e Appalti: Semplificazioni in arrivo

Appalti e snellimento delle procedure in edilizia. Sono alcune delle novità comparse con il decreto sulle semplificazioni, i cui contenuti saranno confermati nei prossimi giorni.

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Edilizia e appalti, chieste strategie anticrisi

Un tavolo col governo per risolvere la crisi delle costruzioni. È la richiesta che i sindacati di categoria hanno avanzato al Governo per arginare la chiusura di imprese e la perdita di posti di lavoro. Secondo Bonanni, segretario nazionale delle Cisl, l’edilizia potrebbe essere la leva per far ripartire l’economia, evitando il meccanismo del massimo ribasso.

Tra i problemi del settore emergono gli incidenti sul lavoro, i cantieri fermi e le difficoltà nella gestione degli appalti. Situazioni che, secondo quanto emerge da fonti di stampa, dovrebbero essere risolte con la qualificazione delle imprese, la patente a punti, lo sblocco dei pagamenti, su cui pesano consistenti ritardi, e la disponibilità dei fondi stanziati dal Cipe. Tra i settori di possibile intervento per far ripartire il settore spiccano la messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico, così come gli incentivi alla riqualificazione degli edifici.

Edifici rurali, domande entro il 30 settembre per le agevolazioni

Scade il 30 settembre la possibilità di vedersi riconoscere la ruralità degli immobili. Lo ricorda l’Agenzia del Territorio, che specifica come la domanda debba essere presentata per i fabbricati rurali destinati ad abitazione e per quelli strumentali all’attività agricola utilizzando i modelli online.

Negli atti catastali sarà quindi inserita una nota indicante la ruralità dell’immobile, la presentazione della domanda e le eventuali motivazioni per il suo rigetto.

Le procedure sono contenute in un decreto ministeriale emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che sostituisce il precedente DM 14 settembre 2011.

Le domande devono essere redatte in modo conforme al nuovo decreto ministeriale, facendo riferimento all’applicazione online che consente di compilare i moduli e poi stamparli, dopo l’attribuzione di un codice identificativo.

Il riconoscimento della ruralità degli immobili non serve solo ad evitare il pagamento dell’Ici relativa al 2011, ma anche ad accedere alle agevolazioni previste dalla Manovra Salva Italia, che ha stabilito un’aliquota al 2 per mille per gli edifici strumentali all’attività agricola e l’esenzione per quelli situati nei Comuni montani.

Edifici a energia quasi zero: l’Italia recepisce la direttiva Europea

Al via il decreto attuativo.

Venerdì 24 maggio il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il decreto di attuazione della Direttiva Europea 2010/31, ponendo rimedio alla procedura di infrazione già aperta dalla Corte Europea per la non corretta attuazione della Direttiva 2002/91/CE.

Il nuovo decreto, oltre che completare il recepimento della 2002/91, introduce anche nella normativa italiana la nozione di “Edifici a energia quasi zero”, stilando un Piano Nazionale che preveda le tempistiche di attuazione che ci permettano di incrementarne la diffusione tramite step intermedi, atti a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa: la totalità degli edifici di nuova costruzione dovrà essere a energia quasi zero entro il 31 dicembre 2020.

Il decreto adotta anche una metodologia di calcolo, che sarà imposta a livello nazionale, e introduce gli standard di requisiti minimi di prestazione energetica, che permettano di raggiungere i livelli ottimali di rendimento in rapporto ai costi.

Per questo motivo non si parlerà più di attestato di certificazione energetica, ma di attestato di prestazione energetica, ponendo cosi l’accento sulla necessità di perseguire una vera e propria “performance “ energetica degli edifici: i professionisti chiamati a redigerli dovranno porsi in maniera attiva come consulenti energetici, con competenze trasversali sempre più specifiche.

Edifici a Basso Consumo Energetico: Mercato in Crescita

Convengono gli investimenti nell’industria dell’edilizia sostenibile. Lo sostiene Pike Energy Research, gruppo di ricerca e marketing che prevede una crescita del mercato degli edifici a energia quasi zero, cioè ad altissime prestazioni energetiche. Secondola Direttiva2010/31/CE, dal 2021 tutti gli edifici, sia pubblici che privati, dovranno essere realizzati secondo criteri in grado di rendere i consumi prossimi allo zero.

Dato che sempre più realtà, come ad esempio Stati Uniti e Giappone, si stanno sensibilizzando al tema dell’efficienza e del risparmio energetico, le stime emerse lasciano presupporre che il mercato degli immobili efficienti frutterà circa 700 miliardi nel 2020 e più di mille nel 2035.

Previsioni simili potrebbero fare da traino agli investimenti, che al momento devono fare i conti con gli alti costi iniziali. Anche se la tecnologia per realizzare edifici al alte prestazioni è disponibile in diverse zone, e se i bassi consumi consentono di ripagare gli investimenti iniziali, il mercato sembra ancora essere frenato dai costi di avvio.