La creazione di un futuro di sostenibilità energetica diventa realtà:

La creazione di un futuro di sostenibilità energetica diventa realtà: 

Gli edifici ad energia quasi zero.

Edifici a consumo zero

La Direttiva 2010/31/UE disciplina il rendimento energetico degli edifici, e impone agli Stati membri di stabilire requisiti minimi relativi agli elementi dell’involucro edilizio e ai sistemi tecnici per l’edilizia (impianti  di condizionamento, di ventilazione, di riscaldamento, sistemi di produzione di acqua calda), al fine di ottimizzarne i consumi.

La direttiva doveva essere attuata entro giugno 2012: l’Italia è però in ritardo, e siamo ancora in attesa di una regolamentazione che dovrà essere urgentemente emessa, per imporre sia ai nuovi edifici che a quelli già esistenti, l’obbligo di essere ad “energia quasi zero” entro il 2020 (per gli enti pubblici la norma scatterà dal 2018): gli edifici dovranno essere quindi ad altissima efficienza energetica, rispondendo alle caratteristiche di “passività”, ovvero con fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo in gran parte coperto da fonti di energia rinnovabile.

Per raggiungere questi obiettivi, per quanto riguarda le nuove costruzioni  è fondamentale l’intervento in fase progettuale: prima dell’inizio dei lavori si dovrà valutare la possibilità di ricorrere ad esempio a sistemi di fornitura energetica decentrati basati su fonti rinnovabili, al teleriscaldamento o teleraffrescamento, alle pompe di calore e alla cogenerazione.

Per quanto riguarda gli edifici esistenti, dovranno invece essere sottoposti a ristrutturazioni importanti: per migliorare la propria prestazione energetica, anche nella ristrutturazione si dovranno valutare  sistemi alternativi ad alto rendimento.

Si preannuncia a tutti gli effetti una vera e propria “ rivoluzione energetica”: fondamentale sarà perciò la competenza di tecnici altamente specializzati, che abbiano intrapreso percorsi formativi su specifiche materie: l’ottimizzazione si persegue in primis con un’accurata scelta dei materiali, dagli intonaci, alle superfici vetrate, al legno. In secondo luogo, per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, fondamentale sarà l’utilizzo sistematico delle energie rinnovabili provenienti da sole, aria, terra.

La nuova progettazione dovrà avvenire perseguendo lo scopo primario della riqualificazione di tutto il patrimonio edilizio esistente e della creazione di una nuova cultura edilizia, quanto più vicina al concetto di “casa passiva” (passivhaus) già diffuso in tanti paesi europei, e che in maniera ormai sistematica si sta imponendo come necessario modello di riferimento per la casa del futuro.

La Conferenza Unificata dà il via alle nuove NTC

Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni vanno a sostituire quelle attuali, in vigore dal 2008, e introducono una nuova disciplina per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni sul nostro territorio

Entro breve entreranno in vigore le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, così come sono state approvate nel novembre del 2014 dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici e il 22 dicembre scorso dalla Conferenza Unificata, dopo un ulteriore passaggio al Consiglio superiore che aveva aggiornato l’articolo 2 dedicato al periodo transitorio, in virtù del quale restano in vigore le norme approvate nel 2008 per le opere pubbliche in corso d’esecuzione fino all’ultimazione dei lavori.
Per i lavori pubblici già affidati e per i progetti definitivi o esecutivi già affidati prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, si potranno applicare le precedenti disposizioni solo nel caso in cui la consegna dei lavori avvenga entro 5 anni.
Cosa cambia con questa novità? Intanto, le nuove norme tecniche introducono alcuni importanti elementi di innovazione, soprattutto per le costruzioni in zona sismica e gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, e una nuova disciplina per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni sul nostro territorio.
Inoltre, ci sono novità per quanto riguarda i casi di riparazione e miglioramento degli edifici esistenti, che potranno essere utilizzati per interventi localizzati per i quali non è necessario ricalcolare l’intera struttura del manufatto oggetto degli interventi. Invece, per quanto riguarda i casi relativi alla sopraelevazione, all’ampliamento, agli interventi strutturali che modificano la costruzione e alla variazione di classe o destinazione d’uso è obbligatorio l’adeguamento globale alla normativa antisismica.

circolare-NTC-2018

La circolare applicativa delle NTC 2018

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha firmato il Decreto sulla Circolare Esplicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici aveva approvato la Circolare delle NTC 2018 il 27 luglio.

Certificazione cancelli automatici

La certificazione dei cancelli automatici

Anche se sono trascorsi 10 anni dall’entrata in vigore delle prime norme che regolamentano le chiusure automatiche in ambito Civile ed industriale, in Italia si riscontra ancora molta confusione in materia.

L’edilizia in vetro: eleganza, comfort ed efficienza

L’utilizzo del vetro in edilizia è in aumento. Negli anni le tipologie di vetri disponibili si sono ampliate, con la possibilità di utilizzare prodotti diversi in base alle esigenze da soddisfare.

Iva Agevolata per le Ristrutturazioni, Chiarimenti dal Fisco

Le ristrutturazioni godono dell’aliquota Iva agevolata. Ad affermarlo sono gli esperti del Fisco, che hanno risposto alle domande di un contribuente che, dopo aver acquistato un immobile, aveva affidato a una ditta i lavori di ristrutturazione, pagando e fatturando a suo nome i materiali necessari.

L’Agenzia delle Entrate
ha affermato che l’aliquota agevolata al 10 per cento si applica anche ai lavori di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati residenziali. Per usufruirne non occorre indicare in fattura il costo della manodopera utilizzata. Al contrario, fino al 13 maggio 2011, l’indicazione era obbligatoria per beneficiare del 36% sulle spese di recupero del patrimonio edilizio e del 55% sulle spese per la riqualificazione energetica.
L’Iva agevolata, spiegano le Entrate, si applica a prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o d’opera relativi alla realizzazione degli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione, acquisto di beni, con esclusione di materie prime e semilavorati, forniti per la realizzazione degli stessi interventi di restauro, risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia.
Sono inoltre agevolate le forniture dei beni finiti, cioè porte, infissi esterni, sanitari, e caldaie, che nonostante incorporati nella costruzione, conservano la propria individualità.
L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori, sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue.  Approfondisci l’argomento  Iva agevolata per i lavori di ristrutturazione edilizia

 

Iva agevolata per la manutenzione degli impianti tecnologici condominiali

Nuove spiegazioni dall’Agenzia delle Entrate sulle agevolazioni fiscali per gli interventi di manutenzione svolti all’interno del Condomini.
Gli esperti del Fisco hanno affermato che l’aliquota Iva agevolata al 10 per cento può essere applicata alle prestazioni che riguardano gli interventi di manutenzione delle parti comuni di condomini destinati prevalentemente ad abitazione, cioè edifici la cui superficie totale dei piani fuori terra è destinata per oltre il 50% a uso abitativo. Secondo l’Agenzia delle Entrate, l’Iva al 10 per cento vale anche alle prestazioni di manutenzione di impianti tecnologici, quali ascensori, impianti di riscaldamento.
Al contrario, l’agevolazione non può essere applicata alle prestazioni dei professionisti, come geometri, ingegneri, architetti e a quelle che non possono inquadrarsi nell’edilizia, come la pulizia delle aree comuni condominiali.

 

Italia: lieve aumento di laureati in ingegneria

Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha pubblicato un’indagine, analizzando l’annualità 2016, relativa ai laureati con competenze ingegneristiche.

ISO/IEC 17024

 

Che cosa è la ISO/IEC 17024:2004

E’ una norma che stabilisce i requisiti per gli organismi che operano nella certificazione delle persone a fronte di requisiti specificati; essa è stata elaborata al fine di produrre e promuovere un riferimento accettato a livello internazionale per i precitati organismi di certificazione, in modo da facilitare il reciproco riconoscimento delle stesse certificazioni tra soggetti di nazionalità differente.

Cosa significa corso qualificato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2004?

La qualificazione dei corsi, rilasciata da un Organismo di Certificazione di terza parte è sinonimo di garanzia preventiva e continua. Un corso qualificato risponde agli standard di qualità indicati dalla Norma 17024:2004 e riconosciuti a livello europeo. Un corso qualificato si conclude con un esame finale nel quale dovranno essere verificate la conoscenza e la comprensione degli argomenti oggetto del corso, oltre all’acquisizione di conoscenze, abilità e caratteristiche personali per la figura specifica.

Quali sono i vantaggi per una persona certificata?

I vantaggi sono per il cliente una garanzia preventiva della competenza vantata dal professionista; per la persona certificata il riconoscimento delle proprie capacità da parte di un organismo di certificazione di terza parte e per le organizzazioni, che dimostrano di impiegare persone certificate ottenere punteggi superiori in gare pubbliche/private, riduzioni rischi assicurativi, agevolazioni nei finanziamenti.

Chi può rilasciare la certificazione della professionalità e quali requisiti deve possedere:

La certificazione della professione può essere rilasciata solo ed esclusivamente da un Ente o un Organismo che opera in conformità alla norma ISO /IEC 17024 . L’organismo/ente , deve seguire questi criteri:

  • Indipendenza
  • Trasparenza
  • Imparzialità
  • Assenza di conflitti di interesse
  • Partecipazione delle “parti del mercato interessate “
  • Equilibrio nelle decisioni
  • Competenza
  • Riservatezza

 Un organismo/ente che rispetta questi criteri può richiedere l’accreditamento del paese in cui opera .

Come si acquisiscono le competenze professionali idonee per ottenere la certificazione ?  

Le competenze professionali si acquisiscono tramite un percorso di studio e formazione specifica qualificata e/o esperienza lavorativa nel settore .

Chiunque dimostri di possedere tali requisiti , viene ammesso al processo di certificazione .

Al conseguimento dell’esame , la documentazione riguardante il candidato verrà trasmessa agli organi di competenza che la valuteranno e in caso di esito positivo verrà iscritto nel ” Registro dei Professionisti Certificati “

Tra i nostri corsi sono qualificati ai sensi della ISO/IEC 17024 i seguenti :

Iperammortamento, quasi certa la proroga

Nella Legge di Bilancio, presentata nei giorni scorsi, c’è anche una misura legata alle agevolazioni fiscali per le imprese.