Prestazione energetica negli annunci, in Emilia Romagna chiesta più trasparenza

Applicare la normativa sull’indicazione della prestazione energetica negli annunci immobiliari non in modo asettico e letterale. È quanto richiesto in Emilia Romagna dalla consigliera regionale Liana Barbati, che ha presentato una risoluzione per regolamentare in modo specifico e puntuale le modalità di pubblicazione della classificazione energetica degli edifici negli annunci immobiliari di vendita.

Perché ciò sia possibile, ha spiegato la Barbati, possono essere anche previsti criteri di pubblicazione che consentano all’utente un’immediata percezione delle informazioni energetiche.

La consigliera Barbati ha inoltre sollecitato la regolamentazione di un sistema di controlli, per monitorare l’effettivo rispetto della normativa vigente in sede di predisposizione degli annunci commerciali.

Ricordiamo che l’obbligo di indicare la prestazione energetica dell’immobile negli annunci commerciali di vendita e locazione è in vigore in tutta Italia dal primo gennaio 2012. In Emilia Romagna la delibera 1366/2011 ha recepito l’obbligo previsto dal d.lgs 192/2005.

Precisazioni Corso Tecnico Certificatore Energetico

Nel sistema informatico SIRAPE, che gestisce il Catasto Energetico degli edifici della Regione Friuli Venezia Giulia, è presente una Guida Utente, che contiene istruzioni operative per la registrazione dei Tecnici Certificatori Energetici. Continua a leggere

Post-sisma, dai professionisti tecnici grande impegno

Post-sisma, dai professionisti tecnici grande impegno .

I Consigli Nazionali di Ingegneri, Architetti e Geometri hanno reso note le cifre del loro fattivo contributo nella gestione dell’emergenza.

A quasi sette mesi dal sisma del 24 agosto che ha devastato l’Italia centrale, continua il rapporto di collaborazione dei professionisti tecnici italiani con le istituzioni e, in particolar modo, con la Protezione Civile, concretizzatosi nella fase d’emergenza con la mobilitazione da parte dei rispettivi Consigli Nazionali, di professionisti e numerosi tecnici (architetti, ingegneri e geometri) per valutare i danni e verificare l’agibilità delle abitazioni, e successivamente nella definizione del numero dei senza tetto, delle case e dei fabbricati danneggiati.

Sono gli stessi ordini nazionali a divulgare le cifre di questo impegno fattivo nel corso di una riunione dei Consigli Nazionali degli Ingegneri, degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dei Geometri, nonché dell’IPE, associazione degli ingegneri per la prevenzione e le emergenze: nel periodo che va dai giorni successivi al sisma alla fine di febbraio 2017 sono stati impiegati, ciascuno per almeno sette giorni di attività, ben 6.655 professionisti tecnici (3133 ingegneri, 2677 geometri e 845 architetti) impegnati nella redazione delle schede AeDES e FAST, più di 730 geometri e 250 ingegneri nel data entry (digitalizzazione informatica delle schede validate) e 600 professionisti, impegnati nei comuni nell’attività di supporto alla Pubblica Amministrazione. In sostanza, i tecnici liberi professionisti hanno già garantito oltre il 70% dell’intera attività di verifica, nonostante alcune problematiche evidenziate più volte dai vari Consigli, i quali chiedono a gran voce di partecipare costantemente al tavolo decisionale che sta a monte dell’emanazione delle varie ordinanze.

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1 – # FORMAZIONE PROFESSIONALE

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Più incentivi per le ristrutturazioni

Saranno prorogati e resi più accessibili gli Ecobonus, i Sismabonus e i Bonus ristrutturazioni. La Legge di Bilancio confermerà le detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici.

Pioggia di euro per la sicurezza nei luoghi di lavoro

249 milioni di euro: è questa la cifra stanziata dall’Inail per le imprese, anche individuali, che investono in sicurezza sul lavoro.

piano di sicurezza e coordinamento

Piano di sicurezza e coordinamento cantieri post Covid

Piano di Sicurezza e coordinamento cantieri, dalla conferenza delle regioni alcune linee guida per la Publica Amministrazione, da seguire in cantiere per evitare i contagi e mantenere la sicurezza.

 

Il documento, cioè “Linee di indirizzo sicurezza e salute nei cantieri di opere pubbliche in emergenza Covid-19“, è stato sviluppato dalla Conferenza delle Regioni e Provincie Autonome durante la riunione del 18 giugno insieme a ITACA, Istituto per Innovazione e trasparenza degli appalti e della compatibilità ambientale.

 

 

Il documento presentato è per lo più rivolto ad opere gestite da commitenti pubblici,tuttavia può avere un cero valore anche nel caso in cui ci siano cantieri privati.

 

Quali sono le indicazioni operative

Il documento è diviso in due parti, una prima parte con indicazioni relative alla materia sicurezza e salute in cantiere, a cui fanno riferimento le vigenti norme.

Una seconda parte invece che contiene tutte le misure ad hoc anti Covid-19. Riferimento essenziale per la PA e la stima dei costi e degli oneri della sicurezza in cantiere.

Quindi la prima parte fa riferimento a come mantenere la sicurezza durante l’emergenza Covid-19, co particolare riferimento alla figura dell’RUP, il responsabile di procedimento il quale deve vigilare che vengano rispettate le vigenti norme di sicurezza.

Vengono poi anche fornite maggiori informazioni relative al Piano di sicurezza e Coordinamento e come valutarlo in fase di gara d’appalto.

 

Il documento dunque è una misura efficace del costo della sicurezza e ribadisce che tale costo della sicurezza deve essere sottratto alle competizioni, attraverso la procedura del ribasso d’asta.

I costi di sicurezza vanno inoltre assolutamente esplicitato all’interno del Piano di Sicurezza e Coordinamento.

Le stesse linee guida evidenziano che ovviamente durante questo particolare periodo di facile contagio è probabile che i costi di gestione per la sicurezza in cantiere siano più alti.

Infatti come prevede la normativa le misure previste sono diverse da quanto già specificate per i cantieri, inoltre, la necessità di mantenere le distanze prevede ovviamente una modifica del cronoprogramma di lavori, dovuto soprattutto all’uso ridotto di manodopera a giornata e quindi ad un aumento del tempo di lavoro.

In realtà parliamo soprattutto di quelli che vengono definiti costi connessi, cioè quelli relativi alle misure Anticovid, che varrebbero non solo per i lavoratori, ma anche per i coordinatori e per i visitatori dei cantieri.

Piano Città, le strategie Ance contro il consumo di suolo

Piano Città La concertazione per avviare processi di riqualificazione urbana è l’unico metodo per contrastare il consumo di suolo. Lo sostiene l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, secondo la quale far crescere la città su se stessa, sostituendo gli edifici fatiscenti e riqualificando le aree dismesse, costituisce una delle priorità su cui riattivare l’economia. È quindi necessario un sistema di regole semplici per superare gli ostacoli burocratici e attivare gli investimenti. Secondo l’Ance, gli strumenti in grado di attivare questi meccanismi virtuosi sono la progettualità, l’integrazione, la sostenibilità e la partecipazione. Il processo di riqualificazione deve avere alla base una prospettiva progettuale di sistema, come previsto dal Piano Città, in fase di definizione, che prevede la concessione di incentivi ai privati per la realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio. Per questi motivi, secondo l’Ance, la sostituzione edilizia dovrebbe liberarsi dal vincolo della sagoma. Allo stesso tempo, lo sviluppo deve essere sostenibile e coinvolgere il maggiore numero di operatori pubblici e privati.