Il Collegio Nazionale dei Periti Agrari accredita i corsi di Beta Formazione

Via libera dal Collegio Nazionale dei Periti Agrari: da oggi i corsi di Beta Formazione hanno l’approvazione e l’accreditamento nella loro totalità.

L’offerta formativa per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale continuo proposta da Beta Formazione sarà da oggi utile e riconosciuta a livello nazionale per il raggiungimento del totale dei crediti formativi previsti dal “Regolamento della formazione continua del Perito Agrario Emanato dal Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati nella seduta del 3 settembre 2004”.

Per maggiori informazioni, vistate la pagina dedicata ai crediti formativi Informativa CFP: La formazione continua obbligatoria CNPA

Corso di Certificazione Energetica- Accreditato Ermes: oggi in Beta Formazione

Giunge oggi al termine la 6° edizione del percorso formativo per diventare Certificatori Energetici in Emilia Romagna, organizzata da Beta Formazione all’interno delle proprie aule.
Le recenti modifiche apportate dalla riforma, le prospettive future e il nuovo ruolo a cui è chiamata questa figura sono stati oggetto del rinnovato percorso di studi, che vede oggi altri 30 futuri certificatori impegnati in una simulazione pratica di calcolo e nelle esercitazioni conclusive, che gli permetteranno di accedere all’esame conclusivo domani, presso la nostra sede, e conseguire così l’abilitazione finale.

Da gennaio ad oggi Beta Formazione ha formato in aula e on line più di 500 certificatori energetici su tutto il territorio nazionale: una professione quella del certificatore che non conosce crisi e che nelle ultime novità legislative vede ampliata la propria importanza e la necessità di una formazione specifica sempre più di qualità.

L'utilizzo della termografia in edilizia: risparmio energetico e interventi di riqualificazione

La termografia nel campo edile è uno strumento accurato e ideale nell’esecuzione di diverse verifiche, il suo utilizzo è variegato e plurimo e non mancano nuovi modi di applicazione che si vanno a sommare a quelli già esistenti.

Questa tecnica consiste in una fotografia termica di un edificio, o di alcune sue componenti, effettuata con particolari macchine ad infrarossi, capaci di evidenziare le radiazioni termiche dello stesso, invisibili all’occhio umano. Si tratta di una tecnica sempre più utilizzata, in quanto offre misurazioni dettagliate ed attendibili, con un dispendio monetario relativamente basso. Inoltre, l’utilizzo della termografia, non rende necessari interventi invasivi sulle strutture, come scavi e analisi strutturali.

In Italia l’uso della termografia sta prendendo sempre più piede e sembra rappresentare il punto di svolta per una riqualificazione energetica sempre più urgente. L’utilizzo di questa tecnica in edilizia è maggiormente diffuso per:

  • ricercare guasti e verificare lo stato di conservazione degli immobili
  • eseguire diagnosi energetiche.

La ricerca di guasti e gli interventi di riqualificazione

La  tecnica termografica è utilizzata per ricercare facilmente le perdite esistenti negli impianti idraulici, anche se gli stessi sono incassati nella muratura o sotto la pavimentazione. Attraverso l’uso delle telecamere termiche è possibile rilevare eventuali perdite sconosciute o seguire il percorso delle tubazioni, qualora non se ne conosca la direzione.

Allo stesso modo possiamo individuare eventuali problemi di infiltrazioni d’acqua o rilevare il distaccamento dell’intonaco in condizioni di particolare umidità sospetta. In questo modo, tramite l’utilizzo della termografia, siamo in grado di eseguire una diagnosi tempestiva e di pianificare una serie di doverosi e mirati interventi di riqualificazione, volti a ripristinare le condizioni ottimali e ad eliminare il disagio per gli utenti.

La termografia e il risparmio energetico

La  tecnica termografica è sempre più utilizzata per verificare lo stato di isolamento delle abitazioni, l’eventuale presenza di ponti termici potenzialmente dannosi, per individuare
eventuali anomalie di costruzione o infiltrazioni a livello di infissi e finestre. Attraverso l’individuazione delle pecche della nostra abitazione possiamo intervenire in maniera mirata, con l’obiettivo di un risparmio energetico ed economico.

Eco Tech Green 2013 a Padova il forum internazionale del verde tecnologico

E’ alla quinta edizione la Fiera di Padova dedicata al verde tecnologico e si presenta come importante occasione per parlare di verde dalla alta valenza hi-tech la cui filosofia è armonizzare l’uomo con l’ambiente urbano per una migliore qualità della vita.

Il 13 settembre il Forum Internazionale EcotechGreen si esprimerà sul tema: “Paesaggi hi-tech per città salubri” e, nelle varie sezioni della Fiera, saranno trattati temi che abbracciano gli ambiti tecnologici in cui può esplicitarsi questo nuovo approccio architettonico, destinato a divenite una realtà concreta nel futuro immediato.

Ecotechgreen presenta interessanti progetti provenienti da realtà europee all’avanguardia come gli studi olandesi e francesi ma anche di una importante collaborazione tra Renzo Piano e Michel Corajoud.

Le tematiche oggetto di dibattito affrontano questioni che vanno dalle infrastrutture alle normative vigenti senza dimenticare l’importanza del verde tecnologico pensile e verticale che spesso ha dato vita ad imponenti opere d’arte e che sempre più si configura come un’esigenza da applicare anche nelle opere strutturali urbane delle nostre città.

Non solo verde pensile con la costruzione di splendidi tetti ricchi di vegetazione fiorita ma anche un prezioso verde verticale in cui orti e giardini abbelliscono le facciate dei palazzi o più semplicemente i muri della casa. Una tecnologia che diventa arte nella scelta della vegetazione e delle essenze, scelta che si basa sul tipo di clima e sulla esposizione solare del muro da impreziosire. Si tratta di giardini creati con eleganti effetti cromatici o con semplici rampicanti secondo le richieste e le preferenze di chi vivrà l’ambiente creato. Un impatto estetico di qualità ma anche una nuova filosofia per l’uomo.

Per ottenere splendide pareti verdi le nuove tecnologie prevedono un ingombro minimo e un sistema di irrigazione automatico, non visibile, oltre ad un impianto per caricare e scaricare l’acqua necessaria. Per ogni edificio è disponibile un tipo di struttura secondo le peculiarità dello stesso: casa d’epoca o moderno condominio esiste una importante varietà di impianti adatti alla tipologia della costruzione. Inoltre le pareti verdi regalano, oltre che una naturale bellezza, soprattutto un fondamentale miglioramento dell’aria: la vegetazione, infatti, trattiene nel substrato le polveri inquinanti difendendo così la salute dell’uomo. A ciò si deve aggiungere una importante azione di isolamento termico e acustico per una migliore qualità della vita e un maggior risparmio energetico.

Gli interventi di riqualificazione energetica: opportunità di ricavo e tipologie di azione


Se vi state chiedendo se esista un metodo che certifichi i risparmi energetici e faccia economizzare anche sulla bolletta, non potete non conoscere i certificati bianchi o titoli di efficienza energetica. Tali documenti si ottengono mediante specifici interventi realizzati negli impianti di casa, tra cui quelli di riqualificazione energetica.

Attestato il risparmio di energia, questi titoli prevedono il riconoscimento di un contributo economico per l’utente, che si realizza in una bolletta economicamente meno pesante. Secondo ciò che il decreto ministeriale prevede, sono i gestori dei mercati energetici a rilasciare i certificati bianchi, sulla base di risparmi ottenuti e sulle certificazioni.

Ma cosa si intende per riqualificazione energetica e quali possono essere altre opportunità di ricavo?

Se parliamo di riqualificazione energetica di un edificio intendiamo tutte quelle operazioni di tipo tecnico e gestionale che vanno a migliorare la qualità dell’immobile stesso sotto un profilo strettamente energetico. Qualsiasi tipo di accorgimento che migliori la prestazione dell’edificio e che sia quindi volto ad ottimizzare la sostenibilità ambientale, è ben accolto dalle politiche internazionali che, in ambito edilizio, promuovono la salvaguardia dell’ambiente e la salute dell’essere umano. In linea generale, gli interventi che si adoperano sull’edificio hanno lo scopo di migliorarne la qualità dell’ambientazione interna, ridurre gli sprechi di energia, contenere l’inquinamento ed usufruire delle risorse energetica in maniera più consapevole mediante l’uso di fonti rinnovabili.

E’ bene sapere che, per gli interventi volti a migliorare la prestazione energetica di un edificio, si può beneficiare di agevolazioni fiscali vantaggiose. Infatti, di recente sono state introdotte alcune novità, come la detrazione fiscale che passa dal 55% al 65%. Esiste però una distinzione tra privati e condomini. I primi possono sfruttare la detrazione fiscale 65% già dal primo luglio fino al 31 dicembre dell’anno corrente. I condomini che invece vorranno usufruire di questa agevolazione per le parti comuni dell’edificio, avranno tempo fino a tutto il mese di giugno 2014. La detrazione del 65% si suddivide in dieci quote all’anno, tutte del medesimo importo.

Tra gli incentivi per la riqualificazione energetica spunta anche il conto termico, un meccanismo diverso ed alternativo rispetto agli incentivi fiscali. Si tratta di un nuovo strumento che può dare impulso all’uso dell’energia rinnovabile. In questo caso, gli investimenti che si sosterranno verranno rimborsati del 40%, con quote ogni sei mesi. Possono usufruire di questi benefici sia i privati sia coloro che abitano in un condominio, nonchè le imprese. Ogni anno, il Decreto prevede un tetto di 900 milioni di euro a cui si potrà attingere.

Beta Formazione propone un nuovo corso, diviso in 3 moduli, per fare chiarezza sulle normative e sulle modalità di sfruttamento di incentivi e detrazioni, intitolato “La riqualificazione energetica: certificati bianchi, conto termico e detrazione al 65%“.

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L'Ecobonus diventa legge. La direttiva “edifici a energia quasi zero” e i nuovi corsi di Beta Formazione


Edifici a energia quasi zero - recepita la direttiva europea

Il Senato dà il via libera al DL 63/2013 che definisce le percentuali e i tetti per le detrazioni fiscali relative alla riqualificazione energetica e alla ristrutturazione degli edifici, i bonus per l’acquisto di mobili per gli ambienti ristrutturati e degli elettrodomestici, conferma le norme per la certificazione energetica degli edifici (Attestati APE) e recepisce la Direttiva per gli “edifici a energia quasi zero”.

A partire dal 2018, tutti i nuovi edifici di proprietà della pubblica amministrazione e da essa occupati, compresi gli edifici scolastici, dovranno essere conformi alla direttiva per il risparmio energetico “Energia quasi zero” e opportunamente certificati. Dal 1/1/2021, la direttiva si estenderà a tutti gli edifici, anche a quelli privati.

Beta Formazione propone, per l’aggiornamento e la qualifica dei professionisti in conformità alle attuali normative, i nuovi corsi di formazione per la progettazione degli edifici ad energia quasi zero e la certificazione energetica degli edifici per l’emissione di attestati APE nel rispetto delle linee guida indicate nel DPR 75/2013.

I dettagli del DL 63/2013, escluse le ultime modifiche apportate, sono disponibili nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Beta Formazione

Verde urbano in crescita: Beta Formazione prepara i professionisti

Cresce il verde urbano: Beta Formazione prepara i professionisti

La realizzazione di aree verdi urbane contribuisce al miglioramento della qualità della vita dei cittadini grazie al riduzione dello smog, al miglioramento del microclima e della vivibilità.

Alcune specie di piante possono essere utilizzate anche nella progettazione e nella realizzazione degli edifici. I giardini verticali, detti anche “pareti vegetali”, sono solo uno degli utilizzi innovativi delle piante al servizio della nuova edilizia, con vantaggi anche a livello di risparmio energetico.

Il nuovo corso di formazione per la progettazione di aree ed edifici verdi, realizzato da Beta Formazione, fornisce ai professionisti dell’edilizia una panoramica sulle tecniche di progettazione degli edifici del presente e del futuro, dalle pareti vegetali alle aree verdi urbane.

Recenti rilevazioni effettuate dall’ISTAT evidenziano un sensibile incremento annuale delle aree verdi nei comuni italiani che, seppure pari a solo circa l’1%, mostra una tendenza positiva nella costruzione di città più ecosostenibili.

I professionisti e le aziende ben preparate nell’edilizia verde, saranno pronte per le nuove sfide imposte dai protocolli internazionali sulla sostenibilità energetica ed ambientale.

Beta Formazione

Certificazione energetica degli edifici: nuovo DPR 75/2013 e obblighi formativi


Certificazione energetica degli edifici - DPR 75/2013

Il 12 luglio 2013 è entrato in vigore il DPR n. 75 che chiarisce i requisiti professionali e i criteri di accreditamento necessari per l’indipendenza di professionisti, autonomi o associati, ed organismi professionali ai quali affidare la certificazione energetica degli edifici e l’ispezione degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva degli stessi. Il decreto riforma per intero la disciplina della certificazione energetica, ponendo finalmente fine alla confusione ingenerata dal mancato recepimento da parte dell’Italia della direttiva europea. Oltre ad introdurre il concetto di Attestato di Prestazione Energetica (APE), che va a sostituire il vecchio Attestato di Certificazione Energetica (ACE), il decreto uniforma la normativa in tutte le regioni italiane che non hanno ancora legiferato e non si sono quindi dotate di un elenco autonomo e di una propria disciplina, adottando così criteri univoci e in linea con gli altri paesi dell’Unione Europea.

Sono abilitati alla certificazione energetica degli edifici i professionisti che soddisfano contemporaneamente i seguenti criteri (per i dettagli si veda il testo integrale del DPR 75/2013 nella Gazzetta Ufficiale):

• laurea in ingegneria, architettura, agraria, scienze forestali, diplomati periti industriali, geometri e periti agrari
• iscrizione al proprio ordine o collegio professionale
• abilitazione all’esercizio della professione, in relazione alla progettazione di edifici ed impianti (nell’ambito delle proprie specifiche competenze, attribuite dalla legislazione vigente)

I tecnici e i professionisti non abilitati alla progettazione, possono svolgere l’attività di certificazione energetica degli edifici frequentando un apposito corso di formazione obbligatorio della durata di 64 ore, superando poi l’esame finale che consente di ottenere la qualifica di certificatore energetico.

Beta Formazione risponde prontamente a questa esigenza con un nuovo corso di formazione denominato Corso di Certificazione Energetica degli Edifici – Linee guida nazionali DPR 75/2013, della durata di 64 ore, che consente l’accesso all’esame finale di abilitazione all’esercizio della professione di certificatore energetico.

La creazione di un futuro di sostenibilità energetica diventa realtà:

La creazione di un futuro di sostenibilità energetica diventa realtà: 

Gli edifici ad energia quasi zero.

Edifici a consumo zero

La Direttiva 2010/31/UE disciplina il rendimento energetico degli edifici, e impone agli Stati membri di stabilire requisiti minimi relativi agli elementi dell’involucro edilizio e ai sistemi tecnici per l’edilizia (impianti  di condizionamento, di ventilazione, di riscaldamento, sistemi di produzione di acqua calda), al fine di ottimizzarne i consumi.

La direttiva doveva essere attuata entro giugno 2012: l’Italia è però in ritardo, e siamo ancora in attesa di una regolamentazione che dovrà essere urgentemente emessa, per imporre sia ai nuovi edifici che a quelli già esistenti, l’obbligo di essere ad “energia quasi zero” entro il 2020 (per gli enti pubblici la norma scatterà dal 2018): gli edifici dovranno essere quindi ad altissima efficienza energetica, rispondendo alle caratteristiche di “passività”, ovvero con fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo in gran parte coperto da fonti di energia rinnovabile.

Per raggiungere questi obiettivi, per quanto riguarda le nuove costruzioni  è fondamentale l’intervento in fase progettuale: prima dell’inizio dei lavori si dovrà valutare la possibilità di ricorrere ad esempio a sistemi di fornitura energetica decentrati basati su fonti rinnovabili, al teleriscaldamento o teleraffrescamento, alle pompe di calore e alla cogenerazione.

Per quanto riguarda gli edifici esistenti, dovranno invece essere sottoposti a ristrutturazioni importanti: per migliorare la propria prestazione energetica, anche nella ristrutturazione si dovranno valutare  sistemi alternativi ad alto rendimento.

Si preannuncia a tutti gli effetti una vera e propria “ rivoluzione energetica”: fondamentale sarà perciò la competenza di tecnici altamente specializzati, che abbiano intrapreso percorsi formativi su specifiche materie: l’ottimizzazione si persegue in primis con un’accurata scelta dei materiali, dagli intonaci, alle superfici vetrate, al legno. In secondo luogo, per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, fondamentale sarà l’utilizzo sistematico delle energie rinnovabili provenienti da sole, aria, terra.

La nuova progettazione dovrà avvenire perseguendo lo scopo primario della riqualificazione di tutto il patrimonio edilizio esistente e della creazione di una nuova cultura edilizia, quanto più vicina al concetto di “casa passiva” (passivhaus) già diffuso in tanti paesi europei, e che in maniera ormai sistematica si sta imponendo come necessario modello di riferimento per la casa del futuro.

Edifici a energia quasi zero: l’Italia recepisce la direttiva Europea

Al via il decreto attuativo.

Venerdì 24 maggio il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il decreto di attuazione della Direttiva Europea 2010/31, ponendo rimedio alla procedura di infrazione già aperta dalla Corte Europea per la non corretta attuazione della Direttiva 2002/91/CE.

Il nuovo decreto, oltre che completare il recepimento della 2002/91, introduce anche nella normativa italiana la nozione di “Edifici a energia quasi zero”, stilando un Piano Nazionale che preveda le tempistiche di attuazione che ci permettano di incrementarne la diffusione tramite step intermedi, atti a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa: la totalità degli edifici di nuova costruzione dovrà essere a energia quasi zero entro il 31 dicembre 2020.

Il decreto adotta anche una metodologia di calcolo, che sarà imposta a livello nazionale, e introduce gli standard di requisiti minimi di prestazione energetica, che permettano di raggiungere i livelli ottimali di rendimento in rapporto ai costi.

Per questo motivo non si parlerà più di attestato di certificazione energetica, ma di attestato di prestazione energetica, ponendo cosi l’accento sulla necessità di perseguire una vera e propria “performance “ energetica degli edifici: i professionisti chiamati a redigerli dovranno porsi in maniera attiva come consulenti energetici, con competenze trasversali sempre più specifiche.