Innovazione tecnologica, ecco l’iper ammortamento che fa gola alle imprese

La nuova Legge di Stabilità prevede per le aziende che investono in ricerca, sviluppo e innovazione la possibilità di ammortizzare i beni al 250% del loro valore anzichè al 100%

C’è una grande opportunità per aziende, imprese e professionisti contenuta nella Legge di Stabilità 2017 approvata definitivamente al Senato lo scorso 7 dicembre 2016. Si tratta dell’incentivo all’acquisto di nuovi beni strumentali utili allo svolgimento della propria attività grazie alla proroga del superammortamento al 140%, che riguarda soprattutto le automobili, ma anche della possibilità di usufruire di un iperammortamento al 250% per l’acquisto di beni finalizzato alla digitalizzazione dell’azienda e per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. In pratica si tratta di un’agevolazione legata all’acquisto di beni – ci sono almeno 50 categorie di beni interessati – che favoriscono i processi di trasformazione tecnologica e/o digitale rientranti nel cosiddetto piano industria 4.0, ovvero quel piano da 13 miliardi di euro dal 2017 al 2020 per sostenere le aziende italiane nel processo di digitalizzazione e robotizzazione dei sistemi produttivi.
Tale agevolazione permette, inoltre, di beneficiare del super ammortamento al 140 per i software, precedentemente esclusi dall’agevolazione in quanto beni immateriali.
Naturalmente, l’iper ammortamento è sottoposto a particolari condizioni: il funzionamento dei beni strumentali dovrà essere controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite sensori e le imprese dovranno produrre una perizia tecnica giurata, rilasciata da un perito industriale o da un ingegnere qualificato, che dovrà attestare che il bene in esame possiede tutte le caratteristiche richieste per poter accedere alle agevolazioni.

Saltano diversi bonus dalla legge di Bilancio 2017

Tra questi il 65% per certificazione sismica senza lavori e bonifica dell’amianto

La Crisi di Governo e la accelerazione presa per approvare in velocità il Bilancio 2017 hanno tagliato alcune modifiche in cui molti imprenditori del settore edile confidavano. Tra queste la proposta di estendere l’Ecobonus 65% alla bonifica dell’amianto in condominio e alla classificazione sismica degli edifici senza lavori. Non ce l’hanno fatta neanche la cessione del credito di imposta nei lavori sulle singole unità immobiliari e la detrazione del 50% per la sistemazione a verde delle aree pertinenziali.

Saranno confermate le misure previste nella versione iniziale del disegno di legge, come la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2017, dell’Ecobonus 65% sugli interventi di efficientamento energetico delle singole unità immobiliari.

Gli interventi di efficientamento energetico nei condomìni usufruiranno di bonus graduati in base all’entità dei lavori e ai risultati raggiunti. Si partirà quindi dal 65%, come nelle singole abitazioni, ma si potrà salire al 70% se l’intervento interessa almeno il 25% dell’involucro edilizio, ad esempio quando si dota l’edificio del cappotto termico. Gli incentivi potranno arrivare al 75% nel caso in cui l’intervento porti al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva. Gli incentivi saranno validi per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Le detrazioni saranno calcolate su un ammontare delle spese fino a 40mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Il rimborso avverrà in cinque anni anziché in dieci.

Anche il Bonus del 50% sugli interventi di ristrutturazione eseguiti sulle singole unità immobiliari e sulle parti comuni dei condomìni sarà prorogato per tutto il 2017.

La Crisi di Governo blocca molti progetti

A rischio Codice Appalti, Classificazione sismica, NTC e Casa Italia

Il decreto correttivo del Codice Appalti sarebbe dovuto essere approvato entro il 19 aprile 2017. Entro un anno dall’approvazione del Codice Appalti D.lgs. 50/2016, infatti, dovevano essere valutati gli effetti delle nuove norme ed elaborato un eventuale correttivo. Su alcuni punti che avevano sollevato diverse proteste il Governo aveva mostrato delle aperture. Si tratta della possibilità di portare da cinque a dieci anni il periodo di riferimento per ottenere la qualificazione Soa e di elevare a 2,5 milioni di euro la soglia per l’aggiudicazione degli appalti col prezzo più basso introducendo l’esclusione automatica delle offerte anomale con sistema antiturbativa. Ma ora non si sa se questa direzione sarà mantenuta.

Stesso incerto destino attende la Classificazione sismica degli edifici, piena operatività del Sismabonus, Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) e Casa Italia. Tutto congelato in attesa che il Presidente della Repubblica Mattarella prenda una decisione per avviare un nuovo Governo o andare a elezioni anticipate.

Professionisti, ecco le novità con il nuovo decreto fiscale

Non solo l’abolizione di Equitalia nel nuovo decreto approvato dal Governo

In questi ultimi giorni abbiamo imparato più o meno tutti a conoscere il destino di Equitalia – cioè il fatto che dall’1 luglio 2017 non sarà più attiva e le sue funzioni passeranno in toto all’Agenzia delle Entrate – ma accanto e dietro questa notizia ce ne sono molte altre, quelle relative ai provvedimenti che riguardano più da vicino i professionisti, tutte contenute nel disegno di legge fiscale che il Senato ha recentemente approvato.

Si parte dall’abolizione degli studi di settore, che saranno sostituiti da indici sintetici di affidabilità fiscale cui saranno collegati livelli premiali per i contribuenti più affidabili (quella che è già stata ribattezzata la pagella del contribuente), per proseguire con il cosiddetto spesometro trimestrale per l’Iva, vale a dire i dati delle fatture Iva dovranno essere obbligatoriamente comunicati all’Agenzia delle Entrate per via telematica ogni tre mesi. Gli errori nella comunicazione Iva telematica saranno puniti con una sanzione da 500 a 2.000 euro; in caso di errata trasmissione dei dati la sanzione sarà di 2 euro per fattura, per un massimo di 1.000 euro a trimestre. Sarà però possibile dimezzare le multe correggendo l’errore entro 15 giorni.

Altre novità riguardano la nuova edizione della “voluntary disclosure”, ovvero il procedimento per cui il contribuente autodenuncia alle autorità i propri capitali o le proprie attività non dichiarate, e le spese di trasferta; quelle sostenute dai professionisti diventano deducibili, mentre quelle pagate direttamente dal cliente non saranno soggette a imposizione contributiva

Scia 2, ecco tutte le novità

Come cambiano le procedure per la realizzazione degli interventi edilizi. Il decreto entra in vigore l’11 dicembre

Entrerà in vigore l’11 dicembre 2016 il decreto “Scia 2” (vale a dire il D.lgs. 222/2016), che attua uno dei capitoli della riforma della Pubblica Amministrazione, realizzando così una codificazione delle attività e delineando un quadro aggiornato di obblighi e di titoli abilitativi “massimi” che servono. L’obiettivo del decreto “Scia 2” è la semplificazione del panorama normativo riguardante i procedimenti da seguire per la realizzazione degli interventi edilizi, indicando per ogni lavoro da eseguire, la procedura richiesta e il titolo edilizio necessario. Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, il decreto definisce quattro regimi amministrativi:
1) attività di edilizia libera (che non richiedono alcuna comunicazione preventiva), come ad esempio l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici a servizio degli edifici periferici, la pavimentazione e finitura degli spazi esterni, la realizzazione di aree ludiche o l’installazione di elementi di arredo nelle aree pertinenziali degli edifici.
2) Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila), che si utilizzerà per gli interventi non ricompresi nelle procedure precedenti.
3) Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), anche in alternativa al permesso di costruire, da fare per ristrutturazioni pesanti, interventi di nuova costruzione in diretta esecuzione di strumenti urbanistici generali, ristrutturazione urbanistica disciplinata da piani attuativi; in questi casi, dopo la presentazione della Scia, è necessario attendere almeno trenta giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori.
4) Infine, il permesso di costruire che va richiesto per interventi di nuova costruzione, di ristrutturazione urbanistica o edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Il soggetto che ha presentato la Scia o che è titolare del permesso di costruire può richiedere il certificato di agibilità entro 15 giorni dalla fine dei lavori o presentare un’autocertificazione sottoscritta da un professionista.
Il decreto, poi, individua 72 tipologie di attività economiche, tra le quali si distinguono i bar e le pizzerie in zone tutelate (dove scatta il silenzio assenso più la Scia ma non serve l’autorizzazione)
mentre nelle zone non tutelate è sufficiente la Scia unica.

165 milioni per la riqualificazione delle aree industriali

La metà è destinata alla tutela ambientale e all’innovazione nel Meridione

Il Ministro dello Sviluppo Economico ha stanziato oltre 165 milioni di euro per gli interventi di riconversione e riqualificazione produttiva per le aree interessate da situazioni di crisi industriale. Di questi fondi 80 milioni saranno destinati ad interventi di tutela ambientale, innovazione e investimenti produttivi nel Mezzogiorno ( DM 26 settembre 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 novembre).

Questo investimento servirà per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale e di settore, con la finalità di restituire nuova vita alle economie locali tramite nuovi progetti di ristrutturazione di vecchi immobili dedicati un tempo all’industria.

Metà del fondo avrà utilizzo specifico per le regioni del Sud: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 30 milioni sono riservati all’area di crisi industriale dell’ILVA di Taranto.

Elearning, la formazione viaggia nel futuro

Sempre più imprese e aziende ricorrono alle tecnologie multimediali e a internet per organizzare i loro corsi di formazione

In un mondo sempre più evoluto dal punto di vista tecnologico e informatico, dove internet sta diventando sempre più uno strumento della quotidianità, e dove ormai ognuno di noi vive connesso alla rete, in costante interazione con altri, le persone che non sanno utilizzare un computer sono sempre meno.

Tuttavia, i corsi di informatica di base sono ancora piuttosto richiesti, non solo da chi non fa parte dell’epoca della “natività digitale”. Ma c’è l’esigenza, da parte delle imprese che organizzano questi corsi, di garantire da un lato una certa flessibilità ai suoi partecipanti, alle prese con impegni di lavoro, di studio e con gli impegni della quotidianità che a spesso lascia poco margine al tempo libero, e dall’altro lato l’utilizzo di strumenti adeguati in grado anche di abbattere le distanze.
Ecco allora la crescita, davvero robusta, dei corsi online, o, per meglio dire, dei corsi elearning (electronic learning, formazione elettronica), una metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente attraverso l’uso delle tecnologie multimediali e di Internet. La sfida vera per chi dà vita a una piattaforma elearning è quella di ricostruire le stesse tecniche di engagement dei social network (Facebook è l’esempio più immediato che si può fare) replicandone le dinamiche per costruire e favorire un contesto di conoscenze in cui ci si possa scambiare informazioni e creare collaborazioni.

Il metodo dell’elearning porta con sè numerosi vantaggi: una riduzione dei costi perchè non sono necessarie aule didattiche; un aumento dell’efficacia dell’apprendimento, perchè gli utenti non si trovano passivi davanti ad un video ma riescono a partecipare molto di più che dentro un’aula, e la gestione della formazione in autonomia di tempo e luogo, dal momento che per imparare o formarsi basta un dispositivo connesso ad internet.

CFP PER GLI ARCHITETTI

Il 31 dicembre scade il primo triennio di aggiornamento continuo obbligatorio per gli architetti. Per chi non riuscisse a terminare i 60 crediti formativi obbligatori dal 2014 sono previste sanzioni che arrivano alla censura e alla sospensione.

Il Consiglio Nazionale ha infatti approvato la modifica all’articolo 9 del Codice deontologico, in modo da consentire un’applicazione uniforme delle sanzioni sul territorio nazionale. Prima della modifica, infatti, il Codice si limitava a considerare il mancato adempimento come illecito disciplinare, senza stabilire le modalità delle sanzioni che ora sono certe per tutti.

L’applicazione della censura o della sospensione verrà decisa in base al numero di crediti formativi non raggiunti. Entra, però, in gioco anche il ravvedimento, che dà la possibilità di mettersi in regola entro il 30 giugno. Sarà solo dopo tale data che le segnalazioni arriveranno ai Consigli di disciplina, ai quali spetta il compito di avviare le procedure disciplinari.

Le modifiche al codice deontologico, che introducono le sanzioni, hanno già efficacia: sono diventate operative con l’invio di un’apposita circolare che il Consiglio nazionale degli architetti ha inviato a tutti gli Ordini provinciali.

In arrivo anche una proposta di modifica al regolamento della formazione, che abbassa da 90 a 60 il minimo di crediti formativi per il secondo triennio.

In arrivo 47,5 miliardi di euro per sicurezza antisismica

Il fondo sarà per edilizia pubblica e viabilità, ma non solo

Sono stati inseriti d’urgenza nel disegno di Legge di Bilancio 2017, che è andato in discussione il 2 febbraio alla Commissione Bilancio della Camera, 47,5 miliardi di euro per sicurezza del territorio, antisismica, trasporti e nuove tecnologie per il nuovo Fondo per lo sviluppo infrastrutturale.

Il Fondo finanzierà lo sviluppo infrastrutturale del Paese nei seguenti settori: trasporti e viabilità, infrastrutture, ricerca, difesa del suolo e dissesto idrogeologico, edilizia pubblica, compresa quella scolastica, attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni, informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria, prevenzione del rischio sismico.

La dotazione complessiva sarà di 47,5 miliardi di euro ripartiti in questo modo: 1,9 miliardi per il 2017, 3,15 miliardi nel 2018, 3,5 miliardi nel 2019 e 3 miliardi di euro all’anno dal 2020 al 2032. La novità, rispetto ad altri Fondi, sta nel fatto che le risorse potranno essere gestite in modo flessibile, cioè non saranno vincolate su capitoli di spesa definiti, ma saranno assegnate ai programmi man mano proposti dalle Amministrazioni centrali e giudicati realizzabili.

Beta Formazione ha presentato al Saie la nuova piattaforma e-learning

Beta Formazione è stata presente da protagonista all’ultima edizione del Saie – che si è chiusa pochi giorni fa – con un apposito stand pensato e realizzato allo scopo di lasciare un ricordo specifico nei numerosi visitatori (vecchie nuovi) che si sono fermati a visitarlo.
Fra le molteplici attività presentate dall’azienda nel corso della fiera bolognese, la più importante è certamente la nuova piattaforma dell’e – learning messa a punto dallo staff informatico di Beta Formazione, allo scopo di rendere ancora più performanti i corsi di formazione proposti on line a migliaia di professionisti.

Con un pacchetto di circa 50 corsi, oggi gli utenti trovano i corsi categorizzati, organizzati, e ricercabili basato attraverso le categorie dell’ordine stesso, e anche per settore/argomento. Per fare un esempio: il corso “Energy Manager” per un architetto è oggi rintracciabile nell’ambito di diverse categorie (energia, architettura, paesaggio, design, tecnologie e sicurezza). In più, basandosi sugli specifici interessi di ogni singolo utente, la piattaforma è in grado di consigliare ad ognuno i corsi più adatti.
Tramite le notifiche in piattaforma e via email, oggi Beta Formazione informa i propri utenti ogni volta che esce un corso nuovo che li potrebbe interessare, e fornisce loro qualunque altra comunicazione utile. E una serie di migliorie operative riguardano la fruizione dei video, che sono più facili da rivedere, ripuntare, confrontare…

L’elemento principale che distingue la nuova piattaforma è il fatto che – oltre alla semplicità di ricerca del corso di proprio interesse, tramite apposite categorizzazioni e tag, divisi per settore ed argomento – la piattaforma diventa una sorta di “tutor”. Consigliando i percorsi formativi più adatti ad ognuno, secondo gli specifici interessi e le singole professioni.
Va aggiunto infine che la nuova piattaforma mantiene tutte le caratteristiche di sicurezza della precedente: l’utente non potrà effettuare altre azioni oltre alla visione del video.