Fonti di energia rinnovabili: in Italia la produzione rallenta
Fonti di energia rinnovabili, da dati dell’ENEA, in Italia nel primo semestre 2019 cala la produzione.
L’informazione non è delle più ottimiste, purtroppo il settore della transizione energetica in italia stenta a decollare, favorendo un dannoso aumento dei gas serra.
I dati relativi sono reperibili nell’analisi ENEA DEL I SEMESTRE 2019 sul sistema energetico italiano, dove viene evidenziato un peggioramento dell’indice Enea-Ispred del -5%.
Cosa misura l’indice Enea- Ispred?
L’indice misura la transizione energetica, considerando alcuni parametri chiave, cioè il prezzo dell’energia, della sicurezza del sistema energetico nazionale e della decarbonizzazione.
Dei parametri su citati l’unico in positivo è quello della sicurezza che registra un +5% (ovviamente dovuto alla capacità di intercettare materie prime sui mercati internazionali) , molto negativi invece i valori legati ai prezzi (-11%) e alla decarbonizzazione (-8%).
Questo andamento non può non incidere sulla annosa questione delle emissioni di Co2, stagnante e per nulla in calo nonostante la crisi produttiva ed economica.
I dati allarmanti riguardano la difficoltà di scindere il consumo energetico dall’attualità economica italiana, cosa che purtroppo contribuisce a mantenere nell’arretratezza energetica il pasese, con un costo energia aumentato di circa il 23% negli ultimi 10 anni.
E’ soprattutto il gas ad aumentare di prezzo, del 10% per i consumatori industriali e dell’8% per i singoli cittadini, rispetto ad un +5% generale europeo.
L’energia elettrica invece si attesta su un +7% per industria e privati, rispetto ad una media del +4% in Europa.
La situazione è assolutamente gravosa per il consumo domestico, soprattutto a causa di fattori come l’aumento del costo di trasporto dell’energia, le spese di gestione per i contatori e l’incremento degli oneri di sistem.
Va meglio grazie agli sgravi introdotti dalla riforma degli oneri di sistema alle imprese ad alto tasso di consumo di energia, come ad esempio, produzione e lavorazione di metalli, plastica o carta.
Lo scenario energetico generale:
Dallo studio Enea si evidenzia si un calo dei consumi di energia (-1%) rispetto al primo semestre dell’anno precedente, ma allo stesso tempo si registra una diminuzione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili (-2,5%) soprattutto a causa della crisi del settore idroelettrico, che ha registrato complessivamente nel I semestre 2019 il -17% di produttività.
Alcuni dati su Carbone e Petrolio:
Diminuisce l’utilizzo di carbone e petrolio, per il primo il calo è legato soprattutto alla diminuzione del suo utilizzo nella produzione di energia elettrica, e parliamo di un calo di circa -14%. Per il petrolio invece la diminuzione è legata ovviamente al sistema trasporti, ed è calato di circa il 2% rispetto all’anno precedente.