IMU, per Ance il peso dell’imposta non provocherà una bolla immobiliare

L’Imu potrebbe penalizzare il settore delle compravendite di immobili, ma non al punto da creare una bolla immobiliare. Lo sostiene l’Ance, associazione nazionale costruttori edili, che vede nella casa un bisogno ancora elevato, con prezzi tendenzialmente stabili.
I dati del settore costruzioni riportati dall’Ance sono ancora negativi. Dal 2008 al 2012 c’è stata una perdita del 24,1% degli investimenti. Nello stesso periodo i livelli produttivi della nuova edilizia abitativa si sono ridotti del 40,4%. I permessi di costruire sono calati del 53%. La situazione è bilanciata da un aumento del numero delle famiglie, che mantiene stabili i prezzi dal momento che è espressione di una domanda potenziale di alloggi.
Sulla base di queste rilevazioni, l’Ance fin dallo scoppio della crisi ha affermato quindi che l’Italia non corre il rischio di una bolla immobiliare. Anche l’Imu, che peserà sui bilanci delle famiglie, quasi sicuramente non provocherà un crollo dei prezzi.

Finco: stabilizzazione del 55% come forma di politica industriale

Stabilizzare le detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici non per una logica assistenziale, ma per favorire al crescita e ridurre le emissioni di CO2. Lo sostiene Finco, che cita una recente indagine dell’Enea dalla quale emerge che nel 2010, il risparmio energetico conseguito grazie al bonus 55% ha superato i 2 mile GWh/anno in energia primaria, con una conseguente diminuzione delle emissioni di Co2 di circa 430kt/anno. Nel 2010 sono state presentate 405.600 pratiche per un valore totale degli investimenti che supera i 4,6 miliardi di euro, mentre gli importi portati in detrazione ammontano a circa 2,5 miliardi. Ogni intervento ha avuto un costo medio di 11.350 euro, permettendo un risparmio di energia di 5 Mwh/anno.
Secondo Finco, sulla base di questi dati non si spiega il motivo che non ha spinto alla regolarizzazione della detrazione, ma anche la riduzione del bonus dal 55% al 36%.
Secondo Finco la regolarizzazione delle detrazioni non costituiscono un sistema assistenziale, ma una forma di sviluppo industriale, capace di creare posti di lavoro.

Accordo Federlegno Arredo – Anie per competitività e sviluppo sostenibile

Sviluppo sostenibile, tutela ambientale e risparmio energetico. Sono gli obiettivi dell’intesa tra Federlegno e Anie, che punta anche all’innovazione tecnologica e alla valorizzazione dei prodotti. L’accordo si pone come inizio di una collaborazione quinquennale per la creazione di sinergie di sviluppo, ma anche per sostenere la competitività delle imprese associate.
Federlegno Arredo, che riunisce le industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento e ANIE, la Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche faranno confluire i propri know how per rispondere alle sfide della crisi e del mercato globale. Le parti si sono infatti impegnate a portare avanti procedure di consultazione su iniziative strategiche che tutelino gli interessi dei propri associati attraverso l’individuazione e la messa in atto di strumenti innovativi e funzionali allo sviluppo del business aziendale in nuovi mercati.

 

Appalti: regole uniformi sul territorio senza deroghe delle Regioni

appaltiLe regole degli appalti non possono derogare alla normativa nazionale per rifarsi a disposizioni regionali o provinciali. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza 74/2012, con cui è stata dichiarata illegittima una legge della Provincia Autonoma di Trento che rinviava a un regolamento provinciale la determinazione delle modalità di stipula dei contratti di appalto.

Come già affermato l’anno scorso, la Corte Costituzionale ha ribadito che il legislatore provinciale deve rispettare i principi dell’ordinamento statale, che comprende anche i rapporti privatistici.
Alla luce di queste considerazioni, inoltre, le norme che regolano le diverse fasi degli appalti devono essere uniformi su tutto il territorio nazionale.
Nel caso specifico analizzato, la Consulta ha affermato che una norma locale non può regolare il rapporto di negoziazione tra Stazione Appaltante e appaltatore dal momento che si tratta di una materia di esclusiva competenza dello Stato.

Rilancio edilizia, chiesto finanziamento a piccole opere

ediliziaAzioni per il rilancio degli investimenti infrastrutturali in opere medio-piccole, non comprese nel programma della legge obiettivo. È la richiesta avanzata dalla deputata Pd Mariani in una recente interrogazione alla Camera. Il sottosegretario Improta ha ricordato che con le delibere CIPE del 6 dicembre 2011 e del 20 gennaio 2012 si è data integrale copertura al Piano delle piccole e medie opere nel Mezzogiorno, per un valore globale di 413 milioni di euro. Il Comitato, inoltre, nell’ambito del Piano nazionale di edilizia abitativa, si è espresso sugli schemi di accordi di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le Regioni Calabria, Abruzzo e Lazio, per un importo di circa 200 milioni di euro, tra investimenti pubblici e privati. Sono stati inoltre sbloccati 556 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Nell’ambito del contrasto al rischio idrogeologico, il Ministero dell’ambiente, tra il 2010 e il 2011, ha sottoscritto con le Regioni Accordi di programma finalizzati all’individuazione, finanziamento ed attuazione di oltre 1600 interventi di difesa del suolo, cui sono destinati 386 milioni di euro a valere sui fondi di bilancio del Ministero dell’ambiente, 680 milioni di euro a carico della programmazione regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione del Mezzogiorno, nonché 130 milioni di euro, confermati per le Regioni del Centro Nord.
Obiettivi positivi per la deputata Mariani, che si scontrano però con alcune criticità, come il mancato allentamento del patto di stabilità interno, che inibisce la spesa degli enti locali .

Tre provvedimenti per la costruzione in zona naturale protetta

La realizzazione di opere e interventi nelle aree naturali protette richiede il rilascio di permesso di costruire, autorizzazione paesaggistica e nulla osta del parco. Si è espressa in questi termini la Corte di Cassazione, con la sentenza 7900/2012.
Il permesso di costruire deve essere rilasciato ai sensi del Testo unico dell’edilizia, l’autorizzazione è prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, mentre il nulla osta del parco deve attestare l’autonomia dei profili paesaggistici ed ambientali da quelli urbanistici.
Secondo la Cassazione, in assenza di uno di questi documenti la concessione rilasciata dopo l’accertamento di conformità fa venir meno solo i reati relativi alle contravvenzioni previste dalle norme urbanistiche.
Al contrario, sostiene la Corte, non si estinguono le violazioni ambientali.

Imu, i Comuni chiedono aggiustamenti

senatoResta acceso il dibattito sull’Imu, imposta municipale unica anticipata in via sperimentale dalla Manovra Salva Italia. L’Anci Toscana ha affermato di non essere convinta dalla soluzione prospettata dal Governo, in base alla quale a giugno il pagamento della prima rata dell’imposta sarà calcolata sulle aliquote base e pagata a titolo di acconto.
Con questo sistema, ha spiegato il presidente Alessandro Cosimini, i comuni potrebbero trovarsi in una crisi di cassa, aggravata dal fatto che il pagamento con F24 potrebbe implicare la corresponsione dell’imposta attraverso la compensazione con i crediti di imposta che alcuni contribuenti vantano nei confronti dello Stato. Per questo motivo l’Anci propone di far rimanere interamente ai Comuni il ricavato delle imposte sulle seconde case, che secondo la normativa al momento vigente va invece divisa con lo Stato.

 

Quinto conto energia, Gifi Anie: entrata in vigore a ottobre per salvaguardare i diritti acquisiti

Il Quinto conto energia è un provvedimento miope che non valorizza, ma danneggia la filiera produttiva del fotovoltaico italiano. Lo ha affermato il presidente di Gifi – Anie Valerio Natalizia sostenendo che a marzo il 6.4% della domanda elettrica è stata soddisfatta dal fotovoltaico, contribuendo parallelamente a calmierare il prezzo dell’elettricità nelle ore di picco per effetto peak shaving. Nel 2011 in questo modo sono stati risparmiati 400 milioni di euro, ma i vantaggi riguardano anche i livelli occupazionali crescenti.
Secondo Natalizia oggi è ancora necessario incentivare la produzione di energia da fotovoltaico
per traghettare la tecnologia verso la piena competitività. Per salvaguardare i diritti acquisiti, quindi, il Quinto conto energia dovrebbe entrare in vigore non prima del primo ottobre ed essere strutturato senza registri ma con un sistema che al crescere della potenza installata preveda la diminuzione dell’incentivo. Gifi Anie nei giorni scorsi ha inoltre proposto l’esenzione IMU per tutti gli edifici fotovoltaici ed un credito fiscale per famiglie e imprese che producono energia fotovoltaica ed altri strumenti che vanno nella direzione di una piena liberalizzazione del mercato elettrico e una competizione libera da incentivi.

Bonus 36% sulle ristrutturazioni, chiarimenti dal Fisco

Il bonus del 36% per gli interventi di ristrutturazione deve essere ripartito in dieci rate annuali. L’Agenzia delle Entrate ha fornito una spiegazione a un contribuente sulla base della normativa in vigore. A partire dall’anno in cui è stata sostenuta la spesa, la detrazione va quindi suddivisa in dieci quote annuali di pari importo. Dal primo gennaio 2012, quindi dalla dichiarazione dei redditi 2012, la detrazione continua a spettare fino a un ammontare complessivo delle spese non superiore a 48mila euro per ciascuna unità immobiliare. Dato che la manovra Salva Italia ha reso la detrazione permanente, non è più prevista nessuna scadenza.
Per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2011, i contribuenti di età non inferiore a 75 e 80 anni possono ripartire la detrazione secondo il criterio previgente ossia, rispettivamente, in cinque o tre rate annuali di pari importo.

 

Tariffe professionali come parametro di riferimento per l’affidamento degli incarichi

Dopo l’abrogazione con la legge che ha convertito il decreto sulle liberalizzazioni, le tariffe professionali diventano parametri di riferimento per determinare il compenso del professionista.
A tal proposito, durante l’iter per l’approvazione definitiva della norma, il Governo ha accettato un ordine del giorno con cui si è impegnato a fornire agli enti pubblici un parametro di riferimento per la valutazione dei servizi professionali da affidare con gara.
Il Cnappc ha manifestato soddisfazione da parte del mondo delle professioni. Senza un’iniziativa del genere, l’incertezza avrebbe danneggiato il settore dei lavori pubblici, già gravato dalla crisi, ma anche l’affidamento degli incarichi ai professionisti.