Edilizia in ripresa dal 2013, le previsioni dell’Ance

ediliziaNel 2013 gli investimenti in edilizia dovrebbero arrestare la loro caduta. Questo lo scenario prospettato dall’osservatorio congiunturale dell’Ance per il prossimo anno, in cui dovrebbero dispiegarsi gli effetti delle misure contenute nel decreto per lo sviluppo. L’innalzamento delle detrazioni IRPEF per gli interventi di ristrutturazione edilizia da 36% a 50%, il prolungamento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, il ripristino dell’IVA per cessioni e locazioni di nuove costruzioni e il piano città dovrebbero fungere da leva per far ripartire il sistema con investimenti stimati in 1,5 miliardi per il 2013.

Per amplificare gli effetti delle misure, l’Ance ritiene che sia necessario anche eliminare l’applicazione dell’Imu agli immobili invenduti, rafforzare i bonus sulla riqualificazione energetica e alleggerire il carico fiscale sulle compravendite immobiliari.

 

Sviluppo, il rilancio passa dall’edilizia

Procedure edilizie semplificate con il Dl Sviluppo, in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In caso di SCIA, si estende la semplificazione, oltre che ai pareri, a tutti gli atti preliminari di altri enti o organi appositi. La stessa previsione di semplificazione procedimentale viene prevista espressamente per la DIA, con la modifica dell’art. 23 del testo unico dell’edilizia.
Per evitare il blocco degli appalti, il decreto prevede il ritorno temporaneo alle tariffe professionali, abolite dal decreto sulle liberalizzazioni, ma che in assenza di un riferimento normativo, rischiavano di creare incertezza per la determinazione dell’importo da porre a base di gara per l’affidamento dei servizi di progettazione.

Il rilancio del settore passa inoltre attraverso gli interventi di riqualificazione del Piano Città.

Tutte le misure dovranno ora essere confermate nell’iter parlamentare per la conversione in legge.

Durc, alcune irregolarità possono essere sanate in 15 giorni

Prima di rilasciare un Durc irregolare bisogna invitare l’impresa a regolarizzarsi dandole quindici giorni di tempo. Lo ha stabilito l’Inail con la nota 3760 inviata alle sedi periferiche. L’invito alla regolarizzazione sospende i termini di rilascio del Durc .

La situazione cambia nei casi di autodichiarazione del Durc, in cui la regolarità deve sussistere al momento della dichiarazione sostitutiva e non può essere ammessa la regolarizzazione.

Secondo l’Inail, il rilascio di un Durc irregolare comporta conseguenze gravi, come la risoluzione del contratto. È quindi importante che nei casi in cui è ammessa la regolarizzazione, le sedi territoriali seguano tutte le procedure per consentire all’impresa di sanare nei tempi prestabiliti la regolarità contributiva.

Perché le verifiche di regolarità siano tempestive e attendibili, l’Inail raccomanda inoltre di mantenere costantemente aggiornata e monitorata la situazione contributiva delle aziende.

Approvata la riforma del lavoro, nuove regole per le Partite iva

 

E’ legge la riforma del lavoro ideata dal Ministro Fornero. Il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il 18 luglio. Come già emerso nei giorni scorsi, è stata confermata la lotta alle Partite Iva fasulle, ma con modalità ammorbidite rispetto alle previsioni iniziali. Dovranno essere assunti i lavoratori che collaborano con l’azienda per  un periodo superiore agli otto mesi annui, che hanno a disposizione una postazione di lavoro fissa e che guadagnano più dell’80% dei compensi complessivi percepiti durante l’anno. Sono invece considerate vere partite iva le prestazioni di soggetti con alte competenze teoriche e tecniche, che fatturano non meno di 18 mila euro annui o che per esercitare la propria professione devono essere iscritti ad un albo professionale. In generale la nuova legge prevede il contratto a tempo determinato come forma contrattuale prevalente, lasciando però spazio anche alle collaborazioni occasionali. Dal 2017, inoltre, la cassa integrazione straordinaria e le indennità di mobilità saranno sostituite dall’Aspi, assicurazione sociale per l’impiego.

 

Social housing finanziato dall’IMU, le proposte di Assoedilizia

L’Imu potrebbe essere utilizzata per sovvenzionare l’edilizia residenziale pubblica. È l’idea del presidente di Assoedilizia e vicepresidente di Confedilizia, Achille Colombo Clerici, secondo il quale in questo modo si limiterebbero gli effetti discorsivi dell’imposta municipale unica.

Tra le altre proposte avanzate da Clerici per far ripartire l’edilizia spiccano l’estensione delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni alle società, un piano di dismissioni di beni pubblici senza il loro trasferimento, ma costituendo fondi rappresentati da titoli.

Dal punto di vista urbanistico Clerici propone una politica di equilibrio tra strutture di godimento ed infrastrutture di servizio, oltre al principio di perequazione, che a suo avviso dovrebbe operare a livello comunale. Allo stesso tempo, Clerici sottolinea che l’edilizia sociale non riesce a soddisfare la domanda di alloggi ed è subordinata all’iniziativa privata. Per questo, come emerge da fonti di stampa, potrebbero a suo parere essere emessi titoli rappresentativi di enti e patrimoni di social housing e di ERP, che possano esser sottoscritti dai proprietari immobiliari con versamenti alternativi al pagamento di imposte sugli immobili.

Studi di settore, online tutte le novità

Sono online i modelli per la dichiarazione delle informazioni rilevanti nell’ambito degli studi di settore e il software Gerico, che consente di valutare la congruità e la coerenza per gli studi.

Dei 206 studi pubblicati, 24 riguardano le professioni.

Nelle istruzioni sono riportate le sanzioni per la presentazione tardiva della documentazione. Ad esempio, per l’omessa presentazione, la sanzione è pari al massimo importo per le violazioni sul contenuto, cioè 2.065 euro. In caso di accertamento, è elevata del 50% la misura minima e massima prevista per l’ipotesi di dichiarazione infedele ai fini delle imposte sui redditi.

I contribuenti ex minimi, cioè che nei periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2010 o precedenti hanno cessato di avvalersi dello specifico regime, dovranno fornire alcuni dati contabili, da indicare nei quadri F, G e X.

Nei modelli compare il nuovo quadro V, che può essere utilizzato per una delle seguenti condizioni: svolgimento di attività sotto forma di cooperativa a mutualità prevalente, redazione del bilancio secondo i principi contabili internazionali, adozione del regime dei “minimi”.

Classificazione acustica edifici più semplice con la UNI 11444

classificazione acusticaPassi avanti per la classificazione acustica degli edifici con la nuova norma Uni 11444. Tecnici del settore e acquirenti degli immobili hanno ora a disposizione un nuovo strumento basato su misure effettuate al termine dell’opera, che consente di informare i futuri proprietari e abitanti sulle caratteristiche acustiche dell’edificio e di tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo edilizio da possibili successive contestazioni.

La Uni 11444 considera gli elementi più problematici per l’isolamento acustico di facciata, come ad esempio i serramenti, le partizioni interne verticali (pareti divisorie) e orizzontali (pavimenti), ma anche la possibile rumorosità degli impianti. In particolare, la Uni 11444 permette le valutazioni sugli edifici non seriali, cioè non strutturati in modo tale che ci siano elementi che si ripetono uguali secondo schemi che dipendono da caratteristiche distributive, organizzative e funzionali, come invece accade per condomini, alberghi, ospedali, scuole, ed edifici assimilabili. Viene in pratica offerto un approccio semplificato, in base al quale sono scelti solo alcune unità immobiliari dell’edificio da sottoporre alle misurazioni previste dalla Uni 11367. Sono sottoposte ai rilievi le abitazioni considerate critiche per la presenza di elementi edilizi o impianti.

Riforma professioni, più vicine le nuove regole

Libero accesso alla professione, preventivo, assicurazione obbligatoria, pubblicità, tirocinio e formazione continua. Sono i cardini della riforma delle professioni che dopo il varo in Consiglio dei Ministri sta prendendo forma per diventare operativa entro il 13 agosto. Gli Ordini professionali dovranno predisporre, entro 6 mesi, dei regolamenti ad hoc per recepire le linee guida contenute nello schema di dpr. In assenza di autoriforma, gli ordinamenti in contrasto con i suddetti principi saranno abrogati.

Per il corretto svolgimento della professione, è prevista la formazione continua obbligatoria, in modo da tutelare l’utenza, l’assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, della quale deve essere data notizia al cliente, e la separazione della funzione disciplinare dalla funzione amministrativa, tanto da rendere incompatibili la carica di consigliere dell’Ordine territoriale o di consigliere nazionale con quella di membro dei consigli di disciplina territoriali e nazionali corrispondenti.

 Le misure approvate attuano i contenuti della Manovra di ferragosto, DL 138/2011. 

Sicurezza sul lavoro, come ridurre gli infortuni

sicurezza sul lavoroDal 2009 si sono ridotti gli infortuni sul lavoro. Nonostante ciò Accredia rivela che molte imprese continuano ad avvertire la presenza di fattori di rischio lungo la catena di produzione, nelle officine e nei cantieri. L’ente italiano di accreditamento ha analizzato un campione di mille imprese dal quale è emerso che comportamenti e manovre non corrette rappresentano un costante fattore di rischio. Allo stesso tempo cresce la tendenza a monitorare le potenziali cause di infortuni, ma anche a investire in addestramento e informazione del personale, nonché ad affidarsi a un consulente esterno. Le aziende dotate di un Sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro sono ancora una minoranza, ma il loro numero è in crescita, con un incremento medio annuo del 50%. Tra i settori che investono di più nei Sgsl si registrano imprese di costruzioni, installazioni di impianti e servizi, trasporti e logistica, società di servizi professionali.

Durc, tutti i chiarimenti per gli addetti ai lavori

Il Durc è un certificato, ma non può essere oggetto di autocertificazione perché presuppone una serie di valutazioni tecniche su situazioni mutevoli e non è un dato certo. Nonostante ciò, in alcuni casi sono ammesse dichiarazioni sostitutive, come nel caso di servizi fino a 20 mila euro stipulati con la Pubblica amministrazione o con società in house. Lo hanno chiarito due circolari del Ministero del Lavoro e del Ministero della Semplificazione, intervenuti per chiarire una serie di dubbi sollevati dagli operatori del settore costruzioni. Nelle gare, la Stazione Appaltante acquisisce d’ufficio il documento unico di regolarità contributiva, che invece non può essere consegnato alle pubbliche amministrazioni e ai privati gestori di servizi pubblici. L’acquisizione d’ufficio del Durc deve essere rapida altrimenti potrebbero verificarsi ritardi nei pagamenti. I privati possono richiedere il Durc, ma per utilizzarlo solo nei rapporti tra privati. Sono abilitate al rilascio del Durc le Casse edili maggiormente rappresentative di associazioni datoriali e prestatori d’opera che agiscono secondo il principio di bilateralità, ai sensi del quale deve esserci il reciproco riconoscimento dei versamenti e degli accantonamenti.