Smart City, un osservatorio per la riqualificazione e modernizzazione delle città

Trainare le città verso la modernità attraverso una riforma dal basso. È l’obiettivo dell’osservatorio nazionale sulle Smart City, che secondo il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, mette insieme le migliori pratiche per farle diventare modelli in grado di attivare collaborazioni con i privati.
Nel progetto per la riqualificazione delle città l’Associazione nazionale dei comuni italiani avrà una funzione di raccordo in cui da una parte registrerà le buone pratiche dei comuni e dall’altro le diffonderà per fornire consulenza alle amministrazioni interessate ad effettuare scelte in linea con il raggiungimento degli obiettivi della riqualificazione.
Secondo l’Anci è necessario mettere a sistema le migliori pratiche, ma anche fare rete, mappare le diverse esperienze, individuare e rimuovere i principali ostacoli normativi in campo, classificare tutte le soluzioni tecnologiche esistenti e fare il punto sugli strumenti di programmazione disponibili.
È possibile partecipare all’Osservatorio nelle categorie di fondatore, promotore e sostenitore, prevedendo la partecipazione di aziende e realtà private.
Per riuscire nel proposito è stata attivata una collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca.
Al momento segnali positivi e politiche propositive sono partiti da Napoli, Genova, Firenze, Bari, Venezia e Torino che hanno partecipato ai bandi Smart Cities europei ottenendo, in alcuni casi, dei finanziamenti.

Bonus ristrutturazioni anche con cessione a titolo gratuito

L’Agenzia delle Entrate torna a pronunciarsi sulle agevolazioni fiscali riconosciute agli interventi di ristrutturazione edilizia. Gli esperti del Fisco hanno chiarito chi può beneficiare della detrazione in caso di vendita dell’immobile o della sua cessione a titolo gratuito.
RistrutturazioneLe Entrate hanno ricordato che nel contratto di vendita di un immobile le parti possono stabilire a chi spetti il diritto di detrarre il 36% per gli interventi di riqualificazione edilizia.
In mancanza di indicazioni precise nell’atto di vendita, la detrazione residua non utilizzata si trasferisce automaticamente all’acquirente.
Secondo le precedenti pronunce del Fisco, questa possibilità non vale solo per le vendite in senso stretto, ma anche in tutti i casi in cui si verifica una cessione dell’immobile, quindi anche per le cessioni a titolo gratuito.
Ricordiamo che fino al 30 giugno 2013 la detrazione fiscale riconosciuta alle ristrutturazioni non è più ferma al 36%, ma sale al 50%. L’innalzamento temporaneo del bonus è stato deciso on finalità anticongiunturali durante la stesura della legge per lo sviluppo e la crescita.

Reddito professionisti, dal Fisco chiarimenti sulla contabilità semplificata

Chiarimenti del Fisco per i professionisti che utilizzano la contabilità semplificata. L’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 80/E/2012 ha spiegato che il documento riepilogativo, contenuto nell’articolo 6 del Dpr 695/1996, può essere utilizzato non solo per annotare le fatture attive o passive di importo inferiore a 300 euro, ma anche ai fini delle imposte sui redditi.
contabilitaNel documento riepilogativo devono essere indicati i numeri delle fatture, l’ammontare complessivo imponibile delle operazioni e l’ammontare dell’imposta distinto per aliquota applicata.
In altre parole, è possibile usare il documento riepilogativo per la registrazione degli incassi e dei pagamenti ai fini della determinazione del reddito professionale. A patto che, precisa la risoluzione delle Entrate, le fatture emesse o ricevute, annotate nel documento, siano state saldate.
Ciò significa che, ad esempio, non contribuiscono a formare reddito e non valgono per la determinazione delle imposte le fatture emesse,ma per le quali non è stato ancora incassato il pagamento.
Le fatture emesse o ricevute nel periodo di riferimento del documento riepilogativo, ma non ancora incassate, dovranno quindi essere annotate separatamente anche se il loro importo non supera i 300 euro.

Sottotetti: pertinenza dell’appartamento o parte comune del condominio

I sottotetti nei condomini non possono sempre essere considerati una parte comune. Il più delle volte costituiscono infatti una pertinenza dell’appartamento sottostante. È arrivata a questa conclusione la Cassazione con la sentenza 12840/2012.

Secondo la Corte, per capire a chi appartiene un sottotetto bisogna fare riferimento al “titolo”. In mancanza di riferimenti in tal senso, si può presumere che il sottotetto costituisce una parte comune del condominio solo se il vano risulta effettivamente destinato a questo scopo o all’esercizio di un servizio di interesse condominiale. La destinazione deve però risultare dalle caratteristiche strutturali e funzionali del vano.

La Cassazione ha ricordato infatti che, in base al Codice Civile, il sottotetto non è compreso tra le parti comuni. In mancanza di determinati requisiti che ne facciano emergere l’uso comune all’attività di più condomini, il sottotetto va quindi considerato una pertinenza dell’unità immobiliare sottostante.

Professionisti, pubblicizzare la propria attività non è deontologicamente scorretto

Pubblicizzare le prestazioni professionali e i loro costi non è scorretto dal punto di vista deontologico. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 11816/2012.
La Corte ha affermato che farsi pubblicità non lede il decoro professionale e la dignità del professionista.
La Corte di Cassazione è arrivata a questa conclusione analizzando il ricorso presentato da un professionista contro il proprio Ordine, che lo aveva sospeso per aver diffuso volantini pubblicitari in cui erano descritte le prestazioni offerte ed i prezzi rapportati alla situazione del mercato.
A detta della Commissione dell’ordine professionale, la pubblicità poteva trarre in inganno perché si riferiva ad una tariffa minima nazionale, che invece è stata abrogata. Il riferimento alla tariffa costituiva per la Commissione una mancanza di correttezza e trasparenza. Allo stesso tempo l’Ordine riteneva di avere la competenza a verificare la rispondenza dei messaggi pubblicitari ai criteri di trasparenza.
La Cassazione si è però pronunciata in modo diverso perché a livello comunitario le professioni devono ispirarsi al maggior criterio di liberalizzazione possibile. Analogamente, la Corte dio Giustizia Europea ha affermato che gli Stati membri devono rimuovere i divieti alle pubblicità commerciali.

Etichettatura energetica, Italia in regola con le norme europee

L’Italia ha recepito la Direttiva europea 2010/30/Ue sull’etichetta energetica dei prodotti connessi con il consumo di energia. Il decreto legislativo 104/2012 attua la normativa comunitaria estendendo l’etichettatura non solo agli elettrodomestici, ma anche a tutti i prodotti che abbiano un impatto diretto o indiretto significativo sul consumo di energia durante il loro uso.

Come prefissato dagli obiettivi europei, con l’etichettatura il consumatore viene orientato alla scelta di prodotti che comportino un minor consumo di energia e nello stesso tempo viene facilitato nella loro identificazione attraverso etichette e informazioni uniformi.
Il nuovo decreto legislativo prevede che i fornitori che immettono sul mercato o che mettono in servizio i prodotti coperti da una misura di implementazione abbiano l’obbligo di fornire un’etichetta e una scheda del prodotto.
I distributori dovranno inoltre esporre le etichette, in maniera visibile e leggibile, ma anche presentare la scheda nell’opuscolo del prodotto o in ogni altra documentazione che correda i prodotti al momento della vendita.

Gli obblighi descritti valgono anche quando il cliente non può prendere visione del prodotto perché viene venduto per corrispondenza, su catalogo o via internet.

Bonus 55%, Finco: dagli edifici italiani un giacimento energetico

È ormai confermata la proroga del 55% al 30 giugno 2013, decisa dalla legge per lo sviluppo e la crescita. Dopo una serie di richieste da parte degli operatori del settore e di segnali negativi, dovuti ad esigenze di copertura economica, il bonus per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici è slittato al 30 giugno 2013. Ciò significa che gli interessati avranno a disposizione altri sei mesi per effettuare i lavori; ai sensi della normativa precedente, l’agevolazione sarebbe infatti scaduta il 31 dicembre 2012.
Sulla decisione di prorogare gli incentivi hanno pesato vari fattori, tra cui anche il rapporto Giavazzi, diffuso e commentato da Finco, che nel quadro di giudizi negativi sui contributi pubblici ha introdotto una parziale favorevole deroga per le agevolazioni di carattere automatico e per le detrazioni fiscali.
Secondo Confindustria Finco, nelle case italiane si trova un giacimento energetico da sfruttare per disegnare una nuova politica orientata all’efficientamento e al risparmio energetico. Il parco residenziale italiano è caratterizzato da una bassa qualità e da un basso livello delle prestazioni energetiche. Gli interventi agevolati con la detrazione del 55% secondo Finco hanno però inciso in modo positivo. A fronte di circa 1 milione e mezzo di domande presentate per accedere al 55% nei 4 anni di attività, si sono realizzati circa 17 miliardi di fatturato, oltre 50mila nuovi posti di lavoro specializzati.
Secondo Finco, per procedere in questo trend positivo bisognerebbe mappare il territorio per capire dove agire con gli interventi di riqualificazione, ma anche di messa in sicurezza, e rendere automatiche le detrazioni, così come affermato nel rapporto Giavazzi. A detta di Finco, inoltre, la copertura finanziaria potrebbe essere trovata grazie ai proventi dell’Imu.

Bonus ristrutturazioni, il Fisco spiega chi ne usufruisce

Non tutti gli interventi di messa in sicurezza dell’immobile possono beneficiare del bonus sulle ristrutturazioni. È la risposta che l’Agenzia delle Entrate ha dato ad un contribuente, spiegando che la messa in sicurezza ha molteplici sfaccettature. Tra questi interventi rientra ad esempio l’acquisto di apparecchiature o elettrodomestici dotati di meccanismi di sicurezza, che non può però essere considerato alla stregua di una riqualificazione edilizia dal momento che non integra un intervento sugli immobili.
Al contrario, può essere agevolata con la detrazione fiscale sulle ristrutturazioni la riparazione di un impianto insicuro realizzato in un immobile, ad esempio attraverso la sostituzione del tubo del gas o di una presa mal funzionante.
Secondo l’Agenzia delle Entrate sono possono essere agevolate le spese per l’installazione di apparecchi di rilevazione di presenza di gas inerti, il montaggio di vetri anti-infortunio e l’installazione del corrimano.
L’attenzione ai bonus sulle ristrutturazioni è tornato all’avanguardia dal momento che il Decreto per lo sviluppo e la crescita ha elevato dal 36% al 50% la detrazione sulle spese sostenute fino al 30 giugno 2013.

Boom degli avvalimenti negli appalti, Finco commenta la relazione dell’Authority

Ritardo dei pagamenti e grado di concorrenza del mercato. Sono alcuni degli aspetti toccati dalla relazione annuale dell’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, che ha tracciato una panoramica sul mercato degli appalti.

Tra gli aspetti analizzati spicca l’incremento dell’uso dell’avvalimento come strumento per poter accedere alla partecipazione delle gare. In base al quadro descritto dall’Authority e commentato da Finco, dal 2010 al 2011 la percentuale delle dichiarazioni di avvalimento è aumentata del 355%, passando da 1.695 a 6.026. Il picco è stato registrato nel settore dei lavori pubblici.

Grazie a questo meccanismo, le imprese prive di requisiti tecnico‐economico‐finanziari per poter partecipare alle procedure di affidamento, si avvalgono dei requisiti posseduti da altre imprese, bypassando quindi il sistema che impedirebbe loro l’accesso alle gare.

L’avvalimento è stato pensato a livello comunitario come uno strumento di apertura del mercato a favore degli operatori che altrimenti sarebbero esclusi. A detta di Finco, sono tuttavia presenti delle distorsioni che renderebbero lo strumento inappropriato per la realtà italiana. Il sistema dell’avvalimento è per Finco capace di incidere profondamente su settori delicati, quali ad esempio il sistema di qualificazione nazionale delle imprese.

Riqualificazione energetica edifici, fondamentale distinguere tra nuovo ed esistente

Chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate sulle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica. Rispondendo alla domanda di un contribuente, il Fisco ha spiegato che, sulla base di una circolare emanata nel 2010,  se viene installato un impianto di riscaldamento centralizzato in un fabbricato in cui solo una parte delle abitazioni è dotata di impianto di riscaldamento preesistente, il bonus del 55%non può essere conteggiato per l’intera spesa, ma solo per quella relativa alla sostituzione degli impianti già presenti.Le spese per dotare di riscaldamento le unità immobiliari che prima ne erano sprovviste non possono invece beneficiare dell’agevolazione.

Allo stesso modo, con un’altra circolare del 2010 l’Agenzia delle Entrate ha affermato che in caso di ristrutturazione con ampliamento, la detrazione è riconosciuta per le spese riferibili all’edificio già esistente. Analogamente, negli interventi di riqualificazione energetica che realizzano impianti a servizio dell’intero edificio bisogna individuare le spese riferite al fabbricato esistente.